“Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori
02 LUGLIO 2021
VENERDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
San Bernardino Realino, Sacerdote
Mt 9,9-13
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Commento:
Il Divino Medico è venuto solo a guarire i malati. Ma i sani? Per loro non c’è salvezza?
***
La Santissima Vergine Maria era ed è la più sana di tutte le creature umane che siano mai esistite, e invece, per Lei, ci fu salvezza. Non solo, la Madonna è considerata dal magistero pontificio la redenta nel modo migliore, cioè, la più beneficiata dall’opera di redenzione operata dal Signore.
Perciò bisogna capire in questo passo il vero senso delle parole di Gesù. Il Signore fa riferimento ai farisei, gente piena di orgoglio e pertanto, bisognosi di essere guariti. Loro, però, pensavano di essere sani! Erano quindi, presuntuosi. Brutto peccato legato all’orgoglio e che si oppone alla virtù della speranza, la quale ci fa attendere al dono dell’ausilio divino per raggiugere la mèta finale, ovvero, il Paradiso.
Pertanto, quello che Gesù dice non è sprovvisto di una certa ironia: “se vi ritenete sani, sapete che non vi servirò a nulla. Solo chi è umile e sa di aver bisogno del medico potrà essere guarito”.
La Madonna anche se giammai peccò, sapeva che la sua santità le era stata concessa in previsione dei meriti della Passione di Gesù e perciò si riteneva necessitata del medico per poter appunto, conservarsi e crescere nello stato di grazia. Chiediamo a Lei una coscienza sempre più sincera, umile e pentita, affinché il Divino Medico possa guarirci completamente.
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