Nel Regno Unito il tribunale ratifica la proibizione dei bloccanti della pubertà
Si tratta di farmaci che impediscono la produzione di ormoni come l’estrogeno e il testosterone, e che possono causare “danni irreversibili”, anche “alla densità ossea” dei bambini.
Foto: Femminilità naturale
Redazione (31/07/2024 10:27, Gaudium Press) Un giudice dell’Alta Corte del Regno Unito ha confermato ieri il divieto del governo britannico sui cosiddetti “bloccanti della pubertà” per i minori, affermando che essi comportano rischi molto consistenti e benefici molto limitati.
Il gruppo TransActual ha contestato il divieto nel Regno Unito insieme a un ragazzo di 15 anni, il cui nome rimane anonimo per ordine del tribunale.
Il giudice Beverly Lang ha citato nella sua decisione lo studio del National Health Service (NHS) England che ha preceduto le restrizioni, definendolo “una potente prova scientifica a sostegno delle restrizioni alla fornitura di bloccanti della pubertà sulla base del fatto che sono potenzialmente dannosi”.
Il divieto di emergenza del 2022 sulla prescrizione di bloccanti della pubertà scadrà a settembre ma il governo britannico ha posto “restrizioni indefinite” sulle prescrizioni di bloccanti della pubertà in Inghilterra, secondo le linee guida dell’NHS.
I farmaci bloccano il naturale sviluppo del bambino durante la pubertà, impedendo la produzione di ormoni come il testosterone e gli estrogeni.
La Cass Review – lo studio condotto in Inghilterra che ha giustificato la sospensione d’emergenza – non ha trovato prove che suggeriscano che il trattamento ormonale riduca il rischio di morte per suicidio e ha osservato che il rischio di suicidio per le persone con disforia di genere “rimane paragonabile a quello di altri giovani con una tipologia simile” di problemi di salute mentale e psicosociali.
La Cass Review è uno dei tanti studi che esaminano più da vicino il trattamento della disforia di genere. Un recente studio della Mayo Clinic ha rilevato che i bloccanti della pubertà possono causare “danni irreversibili” ai bambini piccoli, mentre uno studio del 2022 ha attirato l’attenzione nazionale dopo aver scoperto che la somministrazione di bloccanti della pubertà ai bambini può danneggiare la densità ossea.
“Non possiamo incoraggiare o sostenere interventi medici o farmacologici ricostruttivi che danneggiano il corpo, né possiamo legittimare o difendere uno stile di vita che non sia rispettoso della verità e della vocazione di ogni uomo e donna, chiamati a vivere secondo il progetto di Dio”, hanno scritto i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles in una dichiarazione del 25 aprile sull’identità di genere.
Con informazioni di Aciprensa
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