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Nella Basilica di San Pietro si è celebrato il rito di riparazione

Venuto a conoscenza della profanazione, Leone XIV ha ordinato in modo perentorio l’immediata celebrazione di un rito di riparazione.

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Redazione (15/10/2025 16:39, Gaudium Press)Il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha presieduto il 13 ottobre, nel pomeriggio, una solenne cerimonia di riparazione sull’altare maggiore della basilica, profanato venerdì scorso.

L’atto sacrilego è avvenuto quando un individuo, eludendo le misure di sicurezza, era salito sull’ iconico altare e aveva urinato su di esso, sotto lo sguardo attonito di centinaia di fedeli e pellegrini. L’autore dell’atto, la cui nazionalità rimane sconosciuta, è stato arrestato dalla Gendarmeria Vaticana.

Si tratta dell’Altare della Confessione di San Pietro, situato sotto il baldacchino progettato da Gian Lorenzo Bernini, dove, secondo la norma liturgica, solo il Sommo Pontefice è autorizzato a celebrare l’Eucaristia. Considerato da molti l’altare più famoso al mondo, esso simboleggia il cuore della tradizione apostolica.

Secondo il quotidiano Il Tempo, Papa Leone XIV ha manifestato profonda commozione nell’apprendere della profanazione. Il Pontefice ha voluto incontrare in privato il cardinale Gambetti, al quale ha espresso con veemenza il proprio sgomento — fonti interne vicine al Vaticano descrivono l’incontro come «tempestoso».

Leone XIV ha disposto, in modo perentorio, l’immediata celebrazione di un rito penitenziale riparatorio, come riportato dalla stampa.

Durante la cerimonia, l’arciprete ha asperto l’altare con acqua santa e lo ha incensato come segno di purificazione. L’atto è stato concelebrato alla presenza dei membri del Capitolo della Basilica di San Pietro.

Questo episodio rappresenta il terzo incidente di profanazione nella basilica negli ultimi anni: nel giugno 2023, un cittadino polacco si era spogliato sullo stesso altare maggiore, sostenendo di protestare contro la guerra in Ucraina; nel febbraio di quest’anno, un altro individuo si era avventato sull’altare, danneggiando candelabri e altri elementi sacri. Tali eventi suscitano preoccupazioni per la conservazione della sacralità del santuario e la sicurezza degli spazi liturgici.

 

 

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