Leone XIV: nella povertà della grotta di Betlemme contempliamo un mistero di umiltà e di amore
Il Papa ha ricevuto in udienza in Vaticano le delegazioni del nord e del sud Italia che hanno donato le decorazioni natalizie di quest’anno.
Redazione (15/12/2025 19:31, Gaudium Press) Questa mattina, 15 dicembre, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza nella Sala Paolo VI le delegazioni provenienti dal nord e dal sud Italia, dai comuni Nocera Sarno edi Lagundo e Ultimo della provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige, che hanno donato al Vaticano le decorazioni natalizie di quest’anno.
Il Pontefice ha ricevuto anche una delegazione proveniente dal Costa Rica composta dalla first lady del Paese, Signe Zeicate, dall’ambasciatore del Costa Rica presso la Santa Sede e dall’artista Paula Sáenz Soto, che ha realizzato il presepe allestito nella Sala Paolo VI, che invita a proteggere la vita fin dal concepimento.
Unione tra arte e spiritualità
Nel suo discorso, il Santo Padre ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del Presepe “opera artistica che rimanda agli elementi tipici del territorio di Nocera, nel sud Italia, luoghi abitati da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dai Servi di Dio Don Enrico Smaldone e Alfonso Russo”. L’opera cerca di “unire arte e spiritualità in una scenografia che narra la fede e le radici culturali della vostra terra”.

“Ai pellegrini provenienti da ogni parte del mondo che si recheranno in Piazza San Pietro, la scena della Natività ricorderà che Dio si avvicina all’umanità, diventa uno di noi, entrando nella nostra storia con la piccolezza di un bambino. Infatti, nella povertà della stalla di Betlemme, contempliamo un mistero di umiltà e amore”, ha sottolineato il Pontefice.
Nostra Signora e il suo «silenzio adorante»
Il Papa ha sottolineato che «davanti a ogni presepe, anche a quelli realizzati nelle nostre case, riviviamo quell’Evento e riscopriamo la necessità di cercare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra vita, per ritrovarci e entrare in comunione con Dio».
Secondo Leone XIV, questo modello di “silenzio adorante” da seguire viene dalla Madonna. “A differenza dei pastori che, tornando da Betlemme, glorificano Dio e raccontano ciò che hanno visto e udito, la Madre di Gesù custodisce tutto nel suo cuore. Il suo silenzio non è semplicemente tacere: è ammirazione e adorazione”.

Simbolismo del verde dell’albero di Natale e delle sue luci
Commentando le foglie sempreverdi dell’albero di Natale, il Santo Padre ha affermato che sono «segno di vita e ricordano la speranza che non si perde nemmeno nel freddo dell’inverno. Le luci che lo adornano simboleggiano Cristo, luce del mondo, che è venuto per dissipare le tenebre del peccato e illuminare il nostro cammino».
«Cari fratelli e sorelle, il Presepe e l’Albero sono segni di Fede e Speranza; mentre li contempliamo nelle nostre case, nelle parrocchie e nelle piazze, chiediamo al Signore di rinnovare in noi il dono della pace e della fraternità. Lasciamo che la tenerezza del Bambino Gesù illumini la nostra vita. Lasciamo che l’amore di Dio, come le foglie di un albero sempreverde, rimanga fervido in noi”, ha poi concluso. (EPC)



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