Nella storica Messa funebre Papa Francesco definisce Benedetto XVI pastore che ha diffuso il Vangelo
In merito alle varie sfide affrontate da Benedetto nei suoi 8 anni di pontificato, Francesco ha affermato che “come il Maestro, un pastore porta il peso dell’intercessione e la fatica dell’unzione del suo popolo”.
Redazione (05/01/2023 14:20, Gaudium Press) Nella storica messa funebre, in una delle scene più rare in due millenni di storia della Chiesa cattolica, Papa Francesco ha celebrato oggi, 5 gennaio, la Messa funebre del suo predecessore, il defunto Papa Benedetto XVI. A lui ha offerto un sottile e discreto commiato come ad un pastore che ha “diffuso e testimoniato” il Vangelo per tutta la sua vita.
Durante una breve omelia di 7 minuti, davanti a una folla di migliaia di persone riunite in una fresca e nebbiosa mattinata, in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha riflettuto sulla vita di Cristo, segnata da “mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, di unzione e di benedizione”, quasi a tracciare un parallelo con la stessa devozione con cui Benedetto ha servito la Chiesa.
Papa Francesco, il primo papa a presiedere i funerali di un papa emerito, si è soffermato in particolare sul ruolo del ‘pastore’ dicendo che Dio, come un vasaio, “desidera plasmare il cuore di ogni pastore, fino a quando non entra in sintonia con il cuore di Cristo Gesù”. E quindi della devozione grata e orante che un pastore deve avere insieme alla “fiduciosa obbedienza al comando del Signore di nutrire il suo gregge”.
Alludendo alle varie sfide affrontate da Benedetto XVI nei suoi 8 anni di pontificato, ma senza citare nulla di specifico, Francesco ha detto che “come il Maestro, un pastore porta il peso di intercedere e la fatica di ungere il suo popolo, specialmente nelle situazioni in cui il bene deve lottare per prevalere e la dignità dei nostri fratelli e sorelle è minacciata”.
“Nel corso di questa intercessione, il Signore dona tranquillamente lo spirito di mitezza che è pronto a comprendere, accettare, sperare e rischiare, nonostante le incomprensioni che potrebbero derivarne”, ha detto aggiungendo che questa mitezza è “la fonte di una fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dalla conoscenza di Colui in cui ha posto la sua fiducia”.
Questa fiducia “nasce dalla preghiera e dall’adorazione, capace di discernere ciò che ci si aspetta da un pastore e di plasmare il suo cuore e le sue decisioni in accordo con i tempi buoni di Dio”.
Papa Francesco ha anche parlato del sostegno offerto dallo Spirito Santo, che “precede sempre il pastore nella sua missione”, che deve essere svolta “nella dolorosa ma ferma serenità che non aggredisce né costringe. Nella speranza ostinata ma paziente che il Signore sia fedele alla sua promessa, quella che ha fatto ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”
“Tenendo fede alle ultime parole del Signore e alla testimonianza di tutta la sua vita, anche noi, come comunità ecclesiale, vogliamo seguire i suoi passi e consegnare il nostro fratello nelle mani del Padre”, ha detto, chiedendo che “le mani misericordiose di Benedetto XVI trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo che egli ha diffuso e testimoniato per tutta la vita”.
I funerali del 5 gennaio hanno posto fine a un’era quasi decennale, in cui dal 2013 il defunto Benedetto, che aveva scioccato il mondo con le sue dimissioni, viveva in un monastero all’interno del Vaticano con il titolo di “papa emerito”, mentre il papa regnante, Francesco, viveva a pochi passi di distanza. Negli anni successivi alle dimissioni di Benedetto, Francesco si era riferito al suo predecessore come al “nonno di tutti i nonni” e aveva spesso elogiato la saggezza che Benedetto offriva come papa in pensione che viveva all’interno delle mura vaticane.
Durante la Messa, Francesco ha poi concentrato le sue riflessioni principalmente sulla vita di Cristo – un tema spesso esplorato dal defunto papa, anche in una trilogia di libri su “Gesù di Nazareth” che ha scritto durante i suoi quasi otto anni di pontificato – piuttosto che soffermarsi sui momenti della lunga vita e dell’influenza del predecessore.
Francesco ha quindi invitato poi le persone presenti in Piazza San Pietro e i cattolici di tutto il mondo a pregare affinché Benedetto sia accolto nella casa del Padre. Evocando l’immagine delle donne dei racconti evangelici che portarono gli olii profumati al sepolcro di Gesù morto, Francesco ha detto che “anche noi siamo venuti con il profumo della gratitudine e il balsamo della speranza, per mostrare ancora una volta l’amore che non muore”.
“Vogliamo farlo con la stessa saggezza, tenerezza e devozione che [Benedetto] ci ha donato in questi anni”, ha detto Francesco. “Insieme vogliamo dire: Padre, nelle tue mani affidiamo il suo spirito”.
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