Gaudium news > Nigeria: 200 cristiani massacrati nel sonno nel Benue

Nigeria: 200 cristiani massacrati nel sonno nel Benue

Nel cuore della notte, tra fiamme e spari, sono state spente le vite di 200 cristiani. La Chiesa in Nigeria torna a sanguinare.

ACN 20231227 158174 min a 700x520 1

Foto: Archivio

Redazione (17/06/2025 15:04, Gaudium Press) Una delle peggiori tragedie degli ultimi tempi, contro una comunità cristiana,  ha sconvolto lo Stato di Benue, in Nigeria. Almeno 200 persone, per lo più sfollati interni, sono state brutalmente uccise nella notte di venerdì 13 giugno da integralisti armati che hanno fatto irruzione nella città di Yelewata. Secondo le testimonianze raccolte, le vittime sono state bruciate vive, accoltellate e uccise a colpi di arma da fuoco mentre dormivano in rifugi di fortuna.

L’attacco è avvenuto in un centro di accoglienza temporanea allestito nella piazza del mercato di Yelewata, nell’area amministrativa locale di Guma, vicino a Makurdi. Gli aggressori, identificati come miliziani fulani, per lo più nomadi musulmani, hanno fatto irruzione gridando Allahu Akhbar (Dio è grande) prima di dare inizio al massacro. In precedenza, quello stesso giorno, la polizia era riuscita a respingere un tentativo di assalto alla chiesa di San José de Yelewata, dove dormivano circa 700 sfollati. Tuttavia, gli aggressori hanno cambiato obiettivo e si sono diretti al mercato, dove hanno dato fuoco alle porte degli alloggi e hanno sparato indiscriminatamente.

La Chiesa denuncia l’abbandono da parte dell’ autorità

Le prime notizie parlavano di 100 morti, ma dati successivi raccolti dalla Fondazione per la Giustizia, lo Sviluppo e la Pace (FJDP) della diocesi di Makurdi, hanno stimato in 200 il numero delle vittime. Questo dato rende l’attacco la peggiore atrocità commessa recentemente nella regione, già segnata da una crescente violenza e da massicci sradicamenti di comunità cristiane.

Padre Ukuma Jonathan Angbianbee, parroco di Yelewata, ha condiviso con Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) la sua sconvolgente testimonianza, sulla notte dell’attacco: «Quando abbiamo sentito gli spari e abbiamo visto i fondamentalisti, abbiamo affidato le nostre vite a Dio. Questa mattina ringrazio Dio di essere vivo».

Dopo aver visitato il luogo del massacro, il sacerdote ha descritto scene di orrore: «Quello che ho visto era davvero spaventoso. C’erano persone assassinate, cadaveri sparsi ovunque». Secondo il rapporto della FJDP, «Era una mostruosità, uno spettacolo che nessuno dovrebbe mai vedere. Alcuni cadaveri erano bruciati al punto da essere irriconoscibili, neonati, bambini, madri e padri semplicemente massacrati”.

Padre Jonathan ha sottolineato che l’attacco è stato accuratamente coordinato, approfittando della copertura della pioggia intensa per entrare in città da diversi punti: “Non c’è alcun dubbio su chi abbia compiuto l’attacco. Erano sicuramente dei fulani. Gridavano ‘Allah Akhbar’”.

Il sacerdote ha anche denunciato la scarsa preparazione delle forze di sicurezza: anche se la polizia ha impedito l’attacco alla chiesa, non è stata in grado di proteggere l’area del mercato dove è stato commesso il massacro. Molti degli sfollati che avevano cercato rifugio a Yelewata, fino ad allora considerata un luogo sicuro, sono fuggiti verso le località vicine di Daudu e Abagena, lasciando la città praticamente vuota.

Il Papa prega per la Nigeria e la Chiesa denuncia la pulizia etnica

Durante la recita dell’Angelus di domenica 15 giugno, Papa Leone XIV ha espresso la sua vicinanza e il suo dolore per la tragedia: “Prego per le persone brutalmente uccise nel terribile massacro”, ha affermato il pontefice, ricordando che la maggior parte erano sfollati interni accolti dalla missione cattolica locale. Il Santo Padre ha chiesto preghiere per la sicurezza, la giustizia e la pace in Nigeria e ha espresso particolare preoccupazione per le comunità cristiane rurali dello Stato di Benue, vittime di violenze incessanti.

Il massacro di Yelewata si aggiunge a una serie di attacchi sistematici nello Stato di Benue, dove oltre il 95% della popolazione è di religione cattolica. Solo nelle ultime settimane, più di 100 persone sono state uccise e 5.000 sono state costrette ad abbandonare le loro case in zone come Gwer West, nella stessa diocesi di Makurdi.

I leader della Chiesa locale insistono sul fatto che è in atto un piano per costringere la comunità cristiana ad abbandonare le proprie terre, attraverso una strategia di violenza continua e pulizia etnica. L’organizzazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale affinché preghi incessantemente e dimostri solidarietà alla Chiesa martoriata in Nigeria.

Con informazioni fornite da ACN Spagna

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate