Nigeria: rilasciati gli ultimi 130, degli studenti sequestrati nella scuola cattolica
Il governo ha confermato che tutti i minori della scuola St. Mary’s sono stati liberati e potranno ricongiungersi con le loro famiglie prima di Natale.

Redazione (23/12/2025 16:48, Gaudium Press) La Nigeria ha confermato domenica scorsa la liberazione degli ultimi 130 studenti che erano rimasti in ostaggio dopo l’attacco armato alla scuola secondaria St. Mary’s, un collegio cattolico situato nel villaggio rurale di Papiri, nello Stato del Niger, nel centro del Paese.
Con questa operazione, il governo ha posto fine a uno dei più gravi e massicci rapimenti di studenti registrati negli ultimi anni.
“Il resto dei 130 studenti rapiti è stato liberato. Non c’è più nessuno in ostaggio”, ha annunciato il portavoce presidenziale Sunday Dare in un messaggio pubblicato sul social network X. Poco dopo, la Presidenza ha confermato che gli studenti sarebbero stati trasferiti a Minna, capitale dello Stato del Niger, dove si sarebbero ricongiunti con le loro famiglie.
L’attacco era avvenuto alla fine di novembre, quando uomini armati avevano fatto irruzione all’alba nel collegio St. Mary’s, portando via con la forza decine di studenti e membri del personale. L’episodio ha ricordato al mondo l’impatto del rapimento di quasi 300 ragazze da parte del gruppo jihadista Boko Haram a Chibok nel 2014, che segnò una svolta cruciale nella crisi della sicurezza scolastica in Nigeria.
Fin dai primi giorni, i dati sul numero di persone rapite sono stati poco chiari. L’Associazione Cristiana della Nigeria (CAN) ha inizialmente riferito che 315 studenti e lavoratori erano scomparsi. Circa 50 persone però erano riuscite a fuggire durante o subito dopo l’attacco.
Il 7 dicembre, il governo aveva annunciato la liberazione di circa 100 studenti, ma un numero considerevole di loro rimanevano ancora nelle mani dei rapitori. Ora, con la recente operazione, tutti gli ostaggi sarebbero stati liberati.
Operazione di salvataggio e verifica finale
Secondo il portavoce presidenziale Bayo Onanuga, la liberazione finale è stata il risultato di un’operazione promossa dall’intelligence militare, anche se le autorità non hanno fornito dettagli sul suo svolgimento.
Onanuga ha assicurato che gli studenti potranno riunirsi con i loro genitori per le festività natalizie, sottolineando lo sforzo congiunto delle forze di sicurezza e delle comunità locali per porre fine alla crisi.
Fonti delle Nazioni Unite, citate dai media internazionali, hanno confermato che tutte le persone rapite sarebbero state liberate, anche se hanno precisato che è ancora necessaria una verifica finale, poiché diversi studenti sono fuggiti con le proprie forze durante l’attacco e sono tornati da soli in villaggi remoti di difficile accesso.
Il portavoce della CAN nello Stato del Niger, Daniel Atori, ha ribadito l’importanza di confermare i dati definitivi: “È ancora necessaria una verifica finale”. Secondo quanto da lui spiegato, il governatore dello Stato, Mohammed Umaru Bago, ha contattato il vescovo della diocesi di Kontagora, responsabile del centro educativo, per confermare il rilascio di studenti e insegnanti, senza però precisare i numeri esatti.
Nessun responsabile finora identificato
Finora, le autorità non hanno rivelato chi ci fosse dietro il rapimento né le condizioni che hanno portato al rilascio. Gli analisti della sicurezza sostengono che, in casi simili, la negoziazione o il pagamento di riscatti gioca spesso un ruolo decisivo, anche se il governo nigeriano vieta ufficialmente qualsiasi soluzione di questo tipo.
“Il governo non ha confermato né smentito questa possibilità”, hanno sottolineato i media locali, sottolineando la segretezza ufficiale che circonda l’operazione.
Sollievo prima di Natale
Il caso della St. Mary’s si è verificato in un clima di preoccupazione internazionale per la sicurezza delle scuole in Nigeria. Sebbene il Paese abbia promesso di rafforzare le misure di protezione, gli attacchi continuano ad essere frequenti, soprattutto nelle zone rurali.
Con la conferma del rilascio definitivo, gli studenti si preparano a ricongiungersi con le loro famiglie prima di Natale, in un epilogo che restituisce speranza, senza però cancellare un episodio che mette nuovamente in evidenza la vulnerabilità dei minori e dell’istruzione nelle regioni colpite dalla violenza armata.
Con informazioni fornite da Infobae





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