No signor Macron, audace è stata Santa Giovanna d’Arco, non la sua bestemmia
“No, signor Macron. Lei non è la Francia. E la Francia non è morta e non morirà…”.
Redazione (04/08/2024 12:31, Gaudium Press) I media internazionali riportano che, dopo essere tornato da un rilassante soggiorno in Costa Azzurra, l’attuale presidente francese Macron si è assunto la responsabilità della scandalosa cerimonia blasfema delle Olimpiadi di Parigi e, facendosi portavoce dell’intero popolo gallico, ha affermato che “i francesi e il mondo intero sono stati molto orgogliosi di questa cerimonia di apertura” e ha lodato per la sua “audacia”.
“La sua audacia ha fatto bene a molte persone”, ha insistito Macron.
In un momento in cui in numerose diocesi di tutto il mondo si sono tenute o si terranno cerimonie di riparazione per quella blasfema Ultima Cena, ora sotto la protezione di Macron; mentre gruppi di avvocati cristiani continuano a raccogliere consensi e hanno citato in giudizio il CIO davanti alla Commissione europea, oltre a presentare denunce al Relatore delle Nazioni Unite per la libertà religiosa; mentre diversi governi cristiani e persino l’Ayatollah dell’Iran hanno già sollevato la loro protesta e l’indignazione sui social network non si ferma, a Macron è venuto in mente solo di lodare l’audacia della blasfemia.
In effetti, qualcuno potrebbe sostenere che la bestemmia all’apertura dei Giochi Olimpici è stata davvero audace, è stata temeraria, vista la fortissima reazione che sta ancora suscitando. Invece no, è chiaro che i suoi mentori non si aspettavano una simile reazione, il che diventa evidente se si pensa che la prima risposta è stata quella di mimetizzarsi, di cercare di nascondere la bestemmia.
Invece sono davvero audaci queste ultime dichiarazioni di Macron, che vuole affermarsi nell’ignominia, a dispetto di uno scandalo che da tempo è diventato mondiale.
Nel frattempo, diciamo a Macron:
Signor Macron, il suo tentativo di legittimare la blasfemia non è poi così audace, protetto com’è dalla sua immunità di presidente di quello che un tempo era un regno cristianissimo. Non è molto audace insistere sull’insulto, quando sa di essere circondato e protetto dalla maggior parte delle forze mediatiche del mondo, oltre che da altri…
Audace davvero era Santa Giovanna d’Arco, la vergine di Domrémy, colei che da bambina partecipò alla Messa di cui ora sostenete la denigrazione, colei che da adolescente ebbe l’audacia di superare il suo Rispetto umano e di incoraggiare un capo di Stato francese debole e timoroso che stava lasciando perire la dolce e bella Francia. Una Giovanna che, anche nel mezzo del rogo a cui era stata condannata dai traditori della sua stessa nazione, ha continuato a gridare che le voci non mentivano, che la Francia si sarebbe salvata, che la Francia non sarebbe morta. Signor Macron, questa è la vera audacia, non la sua.
Non ci imbroglia, signor Macron….
Lei vuole farci credere che tutta la Francia è con lei, che lei, nella sua audacia blasfema, incarna una Francia intera che ha smesso di essere ciò che era, di essere l’opposto di ciò che le ha dato vita, corpo e gloria.
Ma noi sappiamo che questa è una menzogna, perché fin dalla Rivoluzione francese la Francia è stata una nazione divisa da un fiume di sangue, che voi avete voluto coprire con la sabbia del disprezzo e la menzogna di un presunto unanimismo.
Ma la vera Francia è ancora presente, non solo in molti francesi, ma anche in coloro che si vantano della loro affinità spirituale con i loro connazionali che un tempo hanno illuminato il mondo con l’esempio del loro eroismo cristiano, della loro elevata cavalleria, della loro incontestabile virtù virile, alla maniera del cavaliere Goffredo di Buglione.
No, signor Macron. Lei non è la Francia. E la Francia non è morta e non morirà, perché la Francia finì per essere sinonimo di cristianesimo e di Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro la Chiesa.
Di Carlos Castro
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