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Nuovo rapporto sulla gravità della violenza anti cristiana in Nigeria

I risultati diffusi dall’Osservatorio africano per la libertà religiosa (ORFA) evidenziano l’estrema gravità per la sicurezza in Nigeria.

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Redazione (31/08/2024 11:56, Gaudium Press) Un recente rapporto dell’Osservatorio africano per la libertà religiosa (ORFA), con dati raccolti in quattro anni (dal 1° ottobre 2019 al 30 settembre 2023) sulla persecuzione religiosa in Nigeria, mette in guardia sulle continue violenze in Nigeria, dirette soprattutto contro i cristiani.

Il rapporto registra un totale di 55.910 morti e 21.621 rapimenti in 11.610 attacchi, pari a una media di otto attacchi al giorno. Queste cifre mostrano la portata delle violenze a cui sono stati sottoposti i civili e, in particolare, le comunità cristiane negli ultimi anni.

Infatti, “gran parte della popolazione ha affrontato grandi livelli di insicurezza e di costante timore per ciò che sarebbe potuto accadere. Ad esempio, i testimoni hanno riferito che i bambini dormivano sugli alberi durante la notte”.

La raccolta dei dati è stata condotta in stretta collaborazione con un’organizzazione nigeriana partner dell’ORFA, di cui non si fa il nome per motivi di sicurezza. Questa organizzazione ha raccolto numerosi dati sul campo, mentre i ricercatori dell’ORFA hanno valutato i rapporti recenti dei media e delle organizzazioni non governative, tra cui l’Armed Conflict Location and Event Data Project (ACLED).

Una preoccupazione centrale dell’ORFA è stata quella di documentare l’appartenenza religiosa delle vittime, per comprendere meglio le dinamiche della violenza.

La discrepanza tra le vittime appartenenti a diversi gruppi religiosi è particolarmente sorprendente. Dei 30.880 civili uccisi, 16.769 erano cristiani, 6.235 musulmani e 154 seguaci delle religioni tradizionali africane. Secondo l’analisi, in alcune regioni i cristiani hanno una probabilità fino a 6,5 volte maggiore di essere vittime di violenza rispetto ai musulmani.

Nello stesso scenario, dei 21.532 civili rapiti, 11.185 erano cristiani e 7.899 musulmani.

Gli estremisti islamici godono di una relativa libertà nel compiere atrocità contro i civili in vaste aree della Nigeria.

Il rapporto sottolinea anche il ruolo della milizia etnica Fulani (FEM), accusata di gran parte delle violenze. Questo gruppo è responsabile di numerosi rapimenti e uccisioni di massa, soprattutto nella Nigeria centro-settentrionale e nel sud di Kaduna. “Le milizie etniche Fulani uccidono i civili nigeriani senza nessun ostacolo, mentre le truppe governative spesso inseguono gli obiettivi a centinaia di chilometri di distanza”, sottolineano i ricercatori.

 

 

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