Padre Hamel salito al cielo da martire cinque anni fa
Il 26 luglio di cinque anni fa, padre Hamel è stato ucciso in chiesa all’età di 85 anni. Ad aver ricordato questo sacerdote è stato monsignor Dominique Lebrun, arcivescovo di Rouen: “Siamo tutti chiamati ad un esame di coscienza dinanzi al martirio”.
Rita Sberna (28.07.2021 14:29, Gaudium Press) Era un semplice sacerdote in pensione al servizio della Chiesa e della sua diocesi, padre Jacques Hamel ad 85 anni ha fatto esperienza quotidiana di fratellanza, sapeva ascoltare e pregare ma soprattutto era aperto agli incontri.
Cinque anni fa, il 26 luglio 2016 è stato ucciso da dei terroristi nella sua chiesa, Santo Stefano di Saint-Étienne-du-Rouvray, presso Rouen. Alla fine della messa, il sacerdote venne sgozzato da due uomini che avevano giurato fedeltà allo Stato islamico. Prima di essere ucciso, il sacerdote fu costretto ad inginocchiarsi e le sue ultimi parole furono: Vattene, Satana! Lontano da me, Satana”.
Il Papa, poco dopo l’uccisione del sacerdote, volle aprire il processo di beatificazione ed il 14 settembre 2016 (nel giorno dell’Esaltazione della Croce) celebrò a santa Marta una messa di suffragio in presenza dei famigliari di padre Hamel. In quell’occasione il Pontefice descrisse il nuovo martire con queste parole: “un uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di costruire la pace”, ma “è stato ucciso come se fosse un criminale”.
Padre Hamel, un esempio di coraggio secondo Papa Francesco
“Ha dato la vita per noi, ha dato la vita per non rinnegare Gesù. Ha dato la vita nello stesso sacrificio di Gesù sull’altare e da lì ha accusato l’autore della persecuzione: “Vattene, Satana!”. E questo esempio di coraggio, ma anche il martirio della propria vita, di svuotare sé stesso per aiutare gli altri, di fare fratellanza tra gli uomini, aiuti tutti noi ad andare avanti senza paura.”
Il Processo di Beatificazione
La fase diocesana della causa di beatificazione di padre Hamel, si è conclusa nel marzo 2019, a distanza di cinque anni dalla sua morte, è all’esame della Congregazione delle Cause dei Santi.
Molto toccanti le parole che padre Hamel aveva scritto prima di morire nel suo ultimo bollettino parrocchiale, diventato adesso il suo testamento spirituale: “Possiamo ascoltare in questo tempo – scriveva – l’invito di Dio a prenderci cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno”.
“La testimonianza dei martiri mostra a tutti coloro che hanno ascoltato la loro storia, allora e oggi, che i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia e pace durature. Piuttosto, la fedeltà a Dio, l’onestà e l’integrità della vita e la genuina preoccupazione per il bene degli altri ci portano quella pace che il mondo non può offrire.”
Omelia del Santo Padre durante la Santa Messa per i Martiri dell’Uganda – Viaggio Apostolico in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, 28/11/2015
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