Papa ai confessori della Basilica di San Pietro: perdonate sempre senza essere psichiatri
Il Pontefice ha esortato i Frati Minori Conventuali, che da 250 anni assistono i fedeli nella Basilica Vaticana, a essere confessori misericordiosi.
Foto: Vatican Media.
Redazione (26/10/2024 15:25, Gaudium Press) In occasione del 250° anniversario della presenza dei Frati Minori Conventuali al servizio del Sacramento della Riconciliazione nella Basilica Vaticana, Papa Francesco li ha ricevuti in udienza la mattina di giovedì 24. Durante l’incontro, il Santo Padre ha raccomandato ai religiosi di non cercare di essere psichiatri, ma confessori misericordiosi che ascoltano, consolano e perdonano.
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250 anni al servizio del Sacramento della Riconciliazione nella Basilica Vaticana
Il Pontefice ha anche espresso la sua gratitudine per il servizio, l’assiduità, la pazienza e la fedeltà svolti nella Basilica di San Pietro, che accoglie ogni giorno 40.000 persone, la maggior parte delle quali per turismo, ma anche per cercare Dio e affidare al Signore le proprie intenzioni. In questo contesto, la presenza dei confessori è molto importante.
La missione dei Frati Minori Conventuali al servizio del Sacramento della Riconciliazione nella Basilica Vaticana permette a migliaia di fedeli e pellegrini di incontrare il Signore della misericordia nell’ambito di un ministero che deve essere esercitato tenendo conto di tre aspetti fondamentali: umiltà, ascolto e misericordia.
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“Siamo noi per primi penitenti in cerca di perdono”.
Parlando di umiltà, il Papa ha ricordato che il tesoro della grazia appartiene a Dio e, per questo motivo, per essere un buon confessore è necessario “essere noi per primi penitenti, in cerca di perdono”. Parlando dell’ascolto, Francesco ha sottolineato che è importante non solo ascoltare ciò che le persone dicono, ma accettare le loro parole “come un dono di Dio per la propria conversione”.
“Ascoltate, non fate troppe domande. Non fate gli psichiatri, per favore: ascoltate, ascoltate sempre, con dolcezza. E quando vedete che c’è un penitente che comincia ad avere un po’ di difficoltà, perché si vergogna: ‘io non ho capito niente, ma Dio ha capito e questo è l’importante’. Ma per favore, non fate gli psichiatri, meno si dice meglio è: ascoltate, consolate e perdonate. Siete lì per perdonare!”, ha consigliato.
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Perdonare sempre, tutto e senza interrogare su tante cose
Il Santo Padre ha aggiunto che il confessore, oltre a essere misericordioso, deve essere vicino e compassionevole. “Perdonate sempre, tutto e senza interrogare su molte cose. E se non capisco? Dio capisce, si va avanti! Che sentano la misericordia”, ha sottolineato.
Al termine del suo discorso, ha ringraziato nuovamente i penitenzieri vaticani per il loro servizio e li ha esortati a continuare il loro ministero: con umiltà, con ascolto, non tanto con domande, e con misericordia. (EPC)
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