Papa al G7: la deterrenza nucleare offre “solo un’illusione di pace”
In una lettera in occasione del Vertice del G7 a Hiroshima, Papa Francesco ha affermato che il solo possesso di armi nucleari crea “un clima di paura e sospetto” e offre “solo un’illusione di pace”.
Redazione (22/05/2023 16:07, Gaudium Press) Il 20 maggio il Vaticano ha diffuso una lettera che il Papa ha indirizzato al vescovo di Hiroshima Alexis Mitsuru Shirahama, assicurando le sue preghiere mentre “il Vertice del G7 si riunisce a Hiroshima per discutere le questioni urgenti che la comunità globale deve attualmente affrontare”.
“La scelta di Hiroshima come sede di questo incontro è particolarmente significativa, alla luce della continua minaccia di ricorrere alle armi nucleari”, ha detto Papa Francesco.
Hiroshima fu il luogo del primo attacco atomico al mondo. Il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciarono una bomba atomica sulla città giapponese che causò la morte di circa 70.000 persone subito dopo l’esplosione, e di altre 140.000 entro la fine di quell’anno.
Il presidente Joe Biden, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro canadese Justin Trudeau e il primo ministro giapponese Fumio Kishida hanno visitato insieme il Memoriale della Pace di Hiroshima, posto sul luogo dell’esplosione della bomba atomica, all’inizio del vertice del 19 maggio.
“Hiroshima, come ‘simbolo della memoria’, proclama con forza l’inadeguatezza delle armi nucleari per rispondere efficacemente alle grandi minacce odierne alla pace e per garantire la sicurezza nazionale e internazionale”, ha poi detto Papa Francesco.
Francesco ha aggiunto che “le armi nucleari e le altre armi di distruzione di massa rappresentano un moltiplicatore di rischi che offre solo un’illusione di pace”.
“Non dobbiamo dimenticare il catastrofico impatto umanitario e ambientale che deriverà dall’uso delle armi nucleari, così come lo spreco e la cattiva allocazione delle risorse umane ed economiche coinvolte nel loro sviluppo. Né dobbiamo sottovalutare gli effetti del continuo clima di paura e sospetto generato dal loro semplice possesso, che compromette la crescita di un clima di fiducia reciproca e di dialogo”, ha detto.
Papa Francesco ha ricordato la “travolgente impressione” lasciatagli dalla sua visita allo stesso memoriale della pace, durante la sua visita in Giappone nel 2019.
“Stando lì in preghiera silenziosa e pensando alle vittime innocenti dell’attacco nucleare di decenni fa, ho voluto ribadire la ferma convinzione della Santa Sede che ‘l’uso dell’energia atomica per scopi bellici è, oggi più che mai, un crimine non solo contro la dignità degli esseri umani, ma contro ogni possibile futuro per la nostra casa comune'”, ha detto.
Venerdì i leader del G7 hanno rilasciato la loro prima dichiarazione sul disarmo nucleare, con un’attenzione particolare alla Russia.
“La retorica nucleare irresponsabile della Russia, l’indebolimento dei regimi di controllo degli armamenti e l’intenzione dichiarata di dispiegare armi nucleari in Bielorussia sono pericolosi e inaccettabili”, si legge nella dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca. “Ribadiamo la nostra posizione secondo cui le minacce della Russia di usare armi nucleari, per non parlare di qualsiasi uso di armi nucleari da parte della Russia, nel contesto della sua aggressione contro l’Ucraina, sono inammissibili”.
Hanno inoltre criticato le operazioni della Corea del Nord e dell’Iran volte a sviluppare armi nucleari e hanno avvertito che l’espansione dell’arsenale nucleare cinese rappresenta una minaccia per la stabilità regionale e globale.
In passato la Russia faceva parte del Gruppo G7, allora noto come G8. La sua adesione fu sospesa a causa dell’annessione militare della Crimea dall’Ucraina nel 2014.
Nella sua lettera, Papa Francesco ha sottolineato che “la sicurezza globale deve essere integrale, in grado di abbracciare questioni come l’accesso al cibo e all’acqua, il rispetto dell’ambiente, l’assistenza sanitaria, le fonti di energia e l’equa distribuzione dei beni del mondo”.
“In effetti, è diventato sempre più evidente che nel mondo multipolare del XXI secolo, la ricerca della pace è strettamente legata alla necessità di sicurezza e alla riflessione sui mezzi più efficaci per garantirla”, ha affermato.
Raju Hasmukh con file della CNA
lascia il tuo commento