Papa Francesco in Canada “un viaggio di memoria, riconciliazione e guarigione”
L’Udienza generale di Papa Francesco è incentrata sul viaggio in Canada si è svolta questa mattina in Aula Paolo VI.
Rita Sberna (03.08.2022 10:16, Gaudium Press) Il Papa ha iniziato l’udienza dicendo espressamente di voler condividere con i presenti alcune riflessioni del suo viaggio apostolico in Canada.
“La motivazione principale era quella di incontrare le popolazioni originarie per esprimere ad esse la mia vicinanza e il mio dolore e chiedere perdono per il male loro arrecato da quei cristiani, tra cui molti cattolici, che in passato hanno collaborato alle politiche di assimilazione forzata e di affrancamento dei governi dell’epoca” – dice Francesco.
Canada, un percorso per scrivere una nuova pagina
Il motivo del viaggio era “camminare insieme” dice Francesco “Un cammino di riconciliazione e di guarigione, che presuppone la conoscenza storica, l’ascolto dei sopravvissuti, la presa di coscienza e soprattutto la conversione, il cambiamento di mentalità. “
Un pellegrinaggio penitenziale
Papa Francesco dice che il viaggio in Canada è stato come una sorta di pellegrinaggio penitenziale, nonostante i momenti gioiosi vi sono stati momenti di riconciliazione, pentimento e riflessione.
“Quattro mesi fa avevo ricevuto in Vaticano, in gruppi distinti, i rappresentanti dei popoli originari del Canada; ma il mio desiderio, come il loro, era di poterci incontrare là, nelle terre dove vissero i loro antenati. E il Signore ha permesso che ciò avvenisse: a Lui per primo va il nostro ringraziamento” – dice Francesco.
Le tre tappe del pellegrinaggio
Il Papa racconta “Le grandi tappe del pellegrinaggio sono state tre: la prima, a Edmonton, nella parte occidentale del Paese. La seconda, a Québec, nella parte orientale. E la terza nel nord, a Iqaluit”.
Il primo incontro è servito a fare memoria della storia millenaria di questi popoli, il secondo passo è stata la riconciliazione, un lasciarsi riconciliare da Cristo, che è la nostra pace.
“L’abbiamo fatto tenendo come riferimento la figura dell’albero, centrale nella vita e nella simbologia dei popoli indigeni; l’albero, il cui senso nuovo e pieno si svela nella Croce di Cristo, mediante il quale Dio ha riconciliato tutte le cose (cfr Col 1,20). Sull’albero della croce il dolore si trasforma in amore, la morte in vita, la delusione in speranza, l’abbandono in comunione, la distanza in unità” afferma il Papa.
Il terzo passo è stata la guarigione “Abbiamo fatto questo terzo passo del cammino sulle rive del Lago Sant’Anna, proprio nel giorno della festa dei Santi Gioacchino e Anna. Per Gesù il lago era un ambiente familiare: sul lago di Galilea ha vissuto buona parte della sua vita pubblica, insieme ai primi discepoli, tutti pescatori; lì ha predicato e ha guarito tanti malati (cfr Mc 3,7-12). Tutti possiamo attingere da Cristo, fonte di acqua viva, la Grazia che guarisce le nostre ferite: a Lui, che incarna la vicinanza, la compassione e la tenerezza del Padre, abbiamo portato i traumi e le violenze subiti dai popoli indigeni del Canada e del mondo intero; abbiamo portato le ferite di tutti i poveri e gli esclusi delle nostre società; e anche le ferite delle comunità cristiane, che sempre hanno bisogno di lasciarsi risanare dal Signore”– conclude Francesco.
Dal percorso di memoria, riconciliazione e guarigione … scaturisce la speranza per la Chiesa in Canada e in ogni luogo.
Promuovere le culture originarie
“Davanti ai Governanti, ai Capi indigeni e al Corpo diplomatico ho ribadito la volontà fattiva della Santa Sede e delle Comunità cattoliche locali di promuovere le culture originarie, con percorsi spirituali appropriati e con l’attenzione alle usanze e alle lingue dei popoli”– riferisce il Papa.
La missione della Chiesa: testimoniare e seminare in tutto il mondo
“La missione della Chiesa, inviata in tutto il mondo a testimoniare e “seminare” una fraternità universale che rispetta e promuove la dimensione locale con le sue molteplici ricchezze” – riferisce Francesco quasi a conclusione dell’udienza.
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