Papa Francesco incontra i Membri della Fondazione Italiana Autismo “Più inclusione e meno cultura dello scarto”
Nella giornata Mondiale dell’Autismo che si svolge il 2 aprile, il Papa ha incontrato in Udienza i Membri della Fondazione Italiana Autismo.
Rita Sberna (01.04.2022 11:14, Gaudium Press) Nel corso dell’Udienza tenuta ai Membri della Fondazione Italiana Autismo che si svolge nella giornata del 2 aprile, papa Francesco ha ringraziato i Membri per il lavoro che svolgono e per l’attenzione che danno agli autistici e a tutte le persone con condizione fisica diversa.
La cultura dello scarto è molto diffusa nella nostra società
Francesco inoltre ha ribadito un problema molto diffuso nella società odierna, “la cultura dello scarto”. Il Pontefice ha detto: “Oggi più che mai i temi e le questioni che la vostra Fondazione affronta sono di vitale importanza. Infatti, portando avanti i progetti di ricerca e le iniziative a favore dei più deboli e svantaggiati, voi date un valido contributo alla lotta contro la cultura dello scarto (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 53), diffusa nella nostra società troppo protesa alla competizione e al profitto.”
Il pontefice inoltre ha condiviso con i membri alcune sue riflessioni tra cui l’inclusione e l’appartenenza dei soggetti disabili affinché si costruisca una società inclusiva e civile, dove i familiari, gli insegnanti e le associazioni come la Fondazione Italiana Autisti, non vengano lasciati soli. “E’ necessario continuare a sensibilizzare sui vari aspetti della disabilità, abbattendo i pregiudizi e promovendo la cultura dell’inclusione e dell’appartenenza, fondata sulla dignità della persona. È la dignità di tutti quegli uomini e quelle donne più fragili e vulnerabili, troppo spesso emarginati perché etichettati come diversi o inutili, ma che in realtà sono una grande ricchezza per la società” afferma Francesco.
Una santa con disabilità
Nel suo discorso dedicato agli uomini emarginati a causa della loro disabilità e che dovrebbero essere inclusi sia nell’ambito lavorativo ma anche in altri contesti, il Pontefice ha citato una santa, Santa Margherita da Città di Castello, la giovane con disabilità che mise la sua vita nelle mani del Signore per dedicarsi completamente alla preghiera e all’assistenza dei poveri.
La partecipazione e la possibilità di “fare rete”
Nella cultura dell’inclusione, secondo il Pontefice, è importante che le persone con disabilità abbiano la possibilità di partecipare attivamente. “Metterle al centro vuol dire, oltre che abbattere le barriere fisiche, anche far sì che possano prendere parte alle iniziative della comunità civile ed ecclesiale dando il loro contributo. A tale scopo, si tratta di sostenere il loro progetto di vita attraverso l’accesso all’educazione, all’occupazione e agli ambiti del tempo libero, in cui socializzare ed esprimere la propria creatività. Questo richiede un cambiamento di mentalità” ha affermato il Papa. In poche parole, ha invitato a superare i facili pregiudizi.
Il Papa inoltre ha ricordato che stiamo vivendo un momento difficile dovuto alla pandemia da Covid – 19 e all’attuale guerra in Ucraina. La pandemia, ha ricordato, ha avuto un impatto negativo soprattutto verso le persone fragili e vulnerabili, pertanto, Francesco esorta i presenti attraverso queste parole “Cari fratelli e sorelle, in questa situazione la nostra risposta dev’essere la solidarietà, il “fare rete”. Solidarietà nella preghiera e solidarietà nella carità che si fa condivisione concreta. Di fronte a tante ferite, soprattutto dei più vulnerabili, non sprechiamo l’opportunità di sostenerci a vicenda (cfr Esort. Ap. Evangelii gaudium). Facciamoci carico della sofferenza umana con progetti e proposte che mettano al centro i più piccoli (cfr Mt 25,40)”
L’economia che scarta e l’economia che include
Anche il tipo di economia rientra nella cultura dello scarto ed il Vangelo ispira a mettere la fraternità al centro dell’economia “perché poveri, emarginati e persone con disabilità non vengano esclusi” dice Francesco.
A conclusione dell’udienza il Papa ha fatto un augurio ai presenti “Stiamo attraversando un tempo di dura prova, ma la Pasqua del Signore che si avvicina ci ricorda che la morte non ha l’ultima parola. Insieme con i fratelli e le sorelle più fragili, teniamo accesa la fiaccola della speranza!”
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