Papa Francesco “La vecchiaia si scopre capace di riaprire il futuro per la giovinezza ferita”
Papa Francesco continua il ciclo di catechesi incentrate sulla “vecchiaia” oggi ha affrontato questo tema mettendo in risalto il libro di Rut, che evidenzia la bellezza dei legami familiari che vanno oltre il legame di coppia.
La potenza e la poesia devono abitare i “legami”
Rita Sberna (27.04.2022 09:39, Gaudium Press) Il Pontefice riferendosi al libro di Rut fa notare che “Rispetto al Cantico dei Cantici, il libro di Rut è come l’altra tavola del dittico dell’amore nuziale. Altrettanto importante, altrettanto essenziale, esso celebra infatti la potenza e la poesia che devono abitare i legami di generazione, di parentela, di dedizione, di fedeltà che avvolgono l’intera costellazione famigliare”.
Trarre forza dai legami di coppia anche nelle situazioni più drammatiche
Il Papa ha sottolineato che i luoghi comuni sui legami di parentela creati dal matrimonio, soprattutto quello fra suocera e nuora, parlano contro questa prospettiva. Infatti, dice Francesco “L’ispirazione della fede sa aprire un orizzonte di testimonianza in controtendenza rispetto ai pregiudizi più comuni, un orizzonte prezioso per l’intera comunità umana. Vi invito a riscoprire il libro di Rut! Specialmente nella meditazione sull’amore e nella catechesi sulla famiglia”.
L’alleanza delle generazioni
Il libro di Rut contiene un prezioso insegnamento sull’alleanza delle generazioni – fa notare il Pontefice – “dove la giovinezza si rivela capace di ridare entusiasmo all’età matura, la vecchiaia si scopre capace di riaprire il futuro per la giovinezza ferita.”
Molto bella e profonda la riflessione che il Papa fa sulla suocera Noemi e il rapporto con le nuore: “In un primo momento, l’anziana Noemi, pur commossa per l’affetto delle nuore, rimaste vedove dei suoi due figli, si mostra pessimista sul loro destino all’interno di un popolo che non è il loro. Perciò incoraggia affettuosamente le giovani donne a ritornare nelle loro famiglie per rifarsi una vita. Dice: “Non posso fare niente per voi”. Già questo appare un atto d’amore: la donna anziana, senza marito e senza più figli, insiste perché le nuore la abbandonino. Però, è anche una sorta di rassegnazione: non c’è futuro possibile per le vedove straniere, prive della protezione del marito. Rut resiste a questa generosa offerta. Il legame che si è stabilito è stato benedetto da Dio: Noemi non può chiedere di essere abbandonata. In un primo momento, Noemi appare più rassegnata che felice di questa offerta: forse pensa che questo strano legame aggraverà il rischio per entrambe. In certi casi, la tendenza dei vecchi al pessimismo ha bisogno di essere contrastata dalla pressione affettuosa dei giovani.”
Continua – “Di fatto, Noemi, commossa dalla dedizione di Rut, uscirà dal suo pessimismo e addirittura prenderà l’iniziativa, aprendo per Rut un nuovo futuro. Istruisce e incoraggia Rut, vedova di suo figlio, a conquistarsi un nuovo marito in Israele. Booz, il candidato, mostra la sua nobiltà, difendendo Rut dagli uomini suoi dipendenti. Purtroppo, è un rischio che si verifica anche oggi. Il nuovo matrimonio di Rut si celebra e i mondi sono di nuovo pacificati. Le donne di Israele dicono a Noemi che Rut, la straniera, vale “più di sette figli” e che quel matrimonio sarà una “benedizione del Signore”.
L’anziana Noemi ha praticamente assunto l’iniziativa di riaprire il futuro per Rut superando così la gelosia per il figlio proprio.
Papa Francesco conclude – “Se i giovani si aprono alla gratitudine per ciò che hanno ricevuto e i vecchi prendono l’iniziativa di rilanciare il loro futuro, niente potrà fermare la fioritura delle benedizioni di Dio fra i popoli! Dio ci conceda di essere testimoni e mediatori di questa benedizione!”
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