Papa Leone XIV ai giovani: in Cristo troverete amicizia, coraggio e gentilezza
L’amicizia, il coraggio di scegliere, la certezza della presenza di Gesù nelle prove e il valore del silenzio sono stati i temi affrontati da Leone XIV con i giovani sul palco di Tor Vergata, a Roma.
Foto: Vatican News/ Vatican Media
Redazione (03/08/2025 10:31, Gaudium Press) La Veglia di Preghiera con Papa Leone XIV, nella notte di ieri sabato 2 agosto, a Tor Vergata, Roma, ha visto la partecipazione di oltre 800 mila giovani.
Il Papa ha risposto a tre domande rivolte dai giovani. Ha affrontato le sfide della modernità: l’illusione delle relazioni nel mondo digitale, la paura delle decisioni e il desiderio di una bontà autentica.
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La lotta contro la solitudine nell’era dei social network
Nell’affrontare la dolorosa solitudine di un mondo dominato dai social network, dove, secondo la domanda di Maria, una ragazza di 23 anni, “siamo vicini e connessi con tante persone, eppure non sono relazioni vere e durature, ma passeggere e spesso illusorie”, come possiamo trovare un’amicizia sincera e un amore autentico che ci portino alla vera speranza “, il Papa ha ricordato che ”la vita inizia con le connessioni“ e che ”è attraverso di esse che cresciamo“. Ha riconosciuto che Internet è diventato ” un’opportunità unica per il dialogo, l’incontro e lo scambio tra le persone, nonché per l’accesso all’informazione e alla conoscenza”. Tuttavia, ha messo in guardia con fermezza sul pericolo: «Quando lo strumento domina la persona, la persona diventa strumento: sì, strumento del mercato e quindi merce».
Citando l’esempio di Sant’Agostino, che ha vissuto «una giovinezza tempestosa, ma non si è rassegnato, non ha zittito il grido del suo cuore», il Papa ha indicato Cristo come fondamento della vera amicizia, ricordando le parole di Sant’Agostino: «Nessuna amicizia è fedele se non è in Cristo. E solo in Lui può essere felice ed eterna».
Ha anche citato il beato Pier Giorgio Frassati: «Una vita senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza lotta per la Verità, non è vita, ma mera sopravvivenza». «Quando le nostre relazioni riflettono questo intenso legame con Gesù, diventano certamente sincere, generose e vere», ha sottolineato il Papa.
«Desiderate il bene gli uni agli altri, amatevi. Desiderate il meglio per ciascuno in Cristo, siate capaci di vedere Gesù negli altri. L’amicizia sta cambiando il mondo. L’amicizia è la via per la pace». Con queste parole il Papa ha concluso la sua risposta alla prima domanda.
Dove trovare il coraggio di prendere decisioni
Di fronte alla paura dei giovani di prendere decisioni vitali, il Papa ha spiegato l’essenza della decisione: «Scegliere è un atto umano fondamentale. Quando scegliamo, decidiamo, in senso stretto, chi vogliamo essere».
Di fronte all’incertezza e alla paura del futuro che paralizzano i giovani, Leone XIV ha sottolineato che il coraggio di prendere decisioni viene dall’«amore di Dio, che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente». «Il coraggio di scegliere viene dall’amore che Dio ci manifesta in Cristo». Leone XIV ha citato le parole di San Giovanni Paolo II nella XV Giornata Mondiale della Gioventù del 2000: «È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando nulla di ciò che trovate vi soddisfa; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi lascia cedere ai compromessi; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che legge nel vostro cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare».
Leone XIV ha ricordato che la vita ci è stata data liberamente e che «non è stata una nostra decisione, ma l’amore che ci ha desiderati».
Il Santo Padre ha parlato anche di decisioni radicali e piene di significato. «Il matrimonio, il sacerdozio e la consacrazione religiosa esprimono una consegna libera e liberante che ci rende veramente felici», ha sottolineato.
Ricordo delle giovani morte mentre si recavano al Giubileo
Il Papa ha anche fatto riferimento a due giovani donne morte mentre erano in viaggio verso Roma. «Queste decisioni danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell’Amore perfetto, che l’ha creata e redenta da ogni male, compresa la morte. Lo dico pensando a due giovani donne: Maria, una spagnola di vent’anni, e Pascale, un’egiziana di diciotto. Entrambe hanno scelto di venire al Giubileo della Gioventù e in questi giorni hanno trovato la morte. Preghiamo insieme per loro, pellegrine della speranza; preghiamo per le loro famiglie, i loro amici e le loro comunità. Che Gesù Risorto le accolga nel suo Regno di pace e di gioia. Preghiamo anche per il giovane spagnolo Ignacio González, ricoverato all’Ospedale Bambino Gesù”, ha detto Papa Leone XIV.
Certezza della presenza di Gesù nelle prove
In risposta alla terza domanda dei giovani sull’incontro con «il Signore risorto nella nostra vita e la certezza della sua presenza anche nelle prove e nelle incertezze», il Santo Padre ha sottolineato che «la speranza è presente nel cuore di ogni persona come desiderio e attesa del bene». Ha sottolineato che la coscienza dei giovani si forma grazie a coloro che li hanno sostenuti con amore, il che permette loro di impegnarsi per il bene nelle loro decisioni quotidiane.
«Gesù è un amico che ci accompagna sempre nella formazione della nostra coscienza», ha ricordato il Papa. Ha sottolineato che per incontrare veramente il Signore risorto è necessario ascoltare il Vangelo, riflettere sul proprio modo di vivere e cercare la giustizia per costruire un mondo più umano e servire i poveri.
Ha ricordato loro il legame essenziale con Dio. «Adorate Cristo nel Santissimo Sacramento, fonte di vita eterna. Studiate, lavorate e amate secondo l’esempio di Gesù, il buon Maestro che cammina sempre al nostro fianco “, ha sottolineato Leone XIV.
Infine, il Papa ha invitato i giovani a pregare, dicendo: ” Grazie, Gesù, per avermi chiamato. Desidero continuare ad essere uno dei tuoi amici, affinché, accogliendoti, io possa essere anche compagno di viaggio per tutti coloro che incontro. Signore, fa’ che coloro che incontrano me possano incontrare Te, anche attraverso i miei limiti e le mie debolezze».
Durante la veglia è stata utilizzata una teca davanti alla quale pregava il giovane Pier Giorgio Frassati, così come San Giovanni Bosco, apostolo dei giovani e fondatore della Congregazione Salesiana.
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