Pier Giorgio Frassati, una santità giovane
Un cristiano pronto a servire i poveri ed impegnato in politica. Indicato come modello per le nuove generazioni da Giovanni Paolo II, amava ridere e l’alpinismo.
Rita Sberna (20.08.2020 16:16, Gaudium Press) Pier Giorgio Frassati, è stato un amico per i poveri, un modello da seguire per i giovani, era un’amante della montagna e della natura, un’antifascista convinto. E’ nato il 6 aprile 1901 ed è morto il 4 luglio 1925, è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1990.
La famiglia era originaria di Torino, la più in vista della città. Il padre, Alfredo Frassati è stato uno dei fondatori del quotidiano “La Stampa”, dedicò tutta la sua esistenza agli ultimi. Morì giovanissimo a soli ventiquattro anni, stroncato da una poliomielite.
Frassati modello dei giovani
Quest’anno, Papa Francesco ha indicato la figura di Pier Giorgio Frassati come punto di riferimento per i giovani di tutto il mondo, in particolare per quei giovani che nel 2016 hanno partecipato alla Gmg (Giornata mondiale della gioventù) a Cracovia, dove sono giunti centinaia di migliaia di ragazzi da tutto il mondo.
In quell’occasione, l’arcidiocesi di Cracovia aveva richiesto le reliquie di Frassati conservate nella Cattedrale di Torino.
Il corpo di Pier Giorgio Frassati è giunto a Cracovia dopo un lungo pellegrinaggio di venti tappe, tra Milano, Bolzano, Vienna, Bratislava e Varsavia.
Non è stata la prima volta che le spoglie di Frassati partecipavano ad una Gmg, già nel 2008 le reliquie furono portate alla Gmg di Sidney.
Il carisma di Frassati
Don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile della diocesi di Torino, spiega: «Nell’esperienza umana e spirituale di Frassati non vi è alcuna contrapposizione tra la vita di giovane e la fede. In tutte le dimensioni, dalla preghiera allo studio, dalla politica all’impegno con i poveri, dallo sport all’incontro con gli amici, emerge la centralità di un incontro che non è mortificazione, ma al contrario, esaltazione della vita. Frassati non è un eremita, ma un ragazzo laico buttato nel mondo. Sta in questo la sua capacità di attrazione».
Continua don Luca – L’idea della peregrinazione vuole anche riecheggiare uno speciale carisma che Frassati aveva in vita: «trascinare con sé gli amici lungo i sentieri della sua missione». «Si veda ad esempio la “Compagnia dei Tipi Loschi” (associazione, fondata dal Beato, che dietro un’apparenza spensierata, quasi goliardica, nascondeva l’aspirazione a un’amicizia profonda, fondata sul vincolo della preghiera, ndr). In questi 5.000 chilometri attraverso l’Europa, Pier Giorgio continua a camminare con i suoi amici. Ma se crediamo in una religione fondata sulla trascendenza, è davvero così necessaria la presenza fisica di un corpo? «Le reliquie non sono necessarie, però fanno parte, fin dai tempi più antichi, della tradizione della Chiesa» dice don Luca. «Non sono, ovviamente, il centro della devozione, però possono essere uno strumento che rimanda al mistero di Dio».
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