San Filippo e San Giacomo,Apostoli
Oggi celebriamo due dei pilastri portanti della Santa Chiesa Cattolica, San Filippo e San Giacomo, apostoli di Nostro Signore Gesù Cristo.
Redazione (03/05/2025 19:12, Gaudium Press) Oggi, 3 maggio, la liturgia cattolica celebra la Festa degli Apostoli San Filippo e San Giacomo Minore. Di loro abbiamo alcuni riferimenti nel Vangelo, che dimostrano il loro carattere e la loro rettitudine, anche prima della Pentecoste.
San Filippo, apostolo degli apostoli
L’illustre Filippo fu chiamato da Nostro Signore, secondo le Sacre Scritture, lo stesso giorno in cui anche San Pietro e Sant’Andrea furono invitati a diventare pescatori di uomini.
Questo dimostra la predilezione che Gesù aveva per Filippo, che si fece carico di invitare Natanaele, suo grande amico, colui del quale Cristo disse: «Ecco un vero israelita, senza falsità!». Oggi invochiamo Natanaele col nome di San Bartolomeo, e se questi era onesto e per nulla ipocrita, anche i suoi amici condividevano la sua rettitudine, poiché nulla infastidisce l’onesto quanto la menzogna. Pertanto, lo stesso elogio fatto da Cristo a San Bartolomeo può essere applicato a San Filippo.
In un passo biblico, durante una delle moltiplicazioni dei pani e dei pesci, è San Filippo che, preoccupato per la folla, chiede: «Signore, come potremo sfamare tutta questa gente?». In un altro passo, si nota che un gruppo di greci voleva vedere Gesù, e sono San Filippo e Sant’Andrea che li incoraggiano e li presentano a Nostro Signore. Tale zelo per il prossimo denota la carità di San Filippo, che estendeva la benedizione di Nostro Signore anche ai pagani. Ecco perché l’apostolo Filippo è molto stimato in Grecia, dove è un grande patrono della nazione, culla della filosofia occidentale.
Un fatto curioso della vita di San Filippo, narrato da scrittori suoi contemporanei, è che l’apostolo fu chiamato da Gesù quando era già sposato e aveva tre figlie. Pertanto, il suo inserimento nella schiera degli apostoli, acconsentito dalla sua famiglia, non fu privo di dolore.
La sua morte è collocata intorno all’anno 80, poiché è allora che il suo ardente discepolo, San Policarpo, che opererà meraviglie per la Chiesa nascente, si converte alla vera religione. Oltre ad aver portato con sé San Bartolomeo, la grandezza di San Filippo aumenta ancora di più con l’elenco dei discepoli convertiti, guidati da San Policarpo.
La sua morte sarebbe avvenuta a Hierapolis, in terra greca, rendendo ancora più tangibile il legame che li univa. Sarebbe stato lapidato e sepolto dai suoi persecutori, che odiavano la fede cristiana e le sue meraviglie.
San Giacomo, fisicamente simile a Gesù
L’Apostolo che celebriamo oggi è conosciuto come Giacomo Minore, per non essere confuso con un altro degli apostoli, Giacomo Maggiore, fratello di Giovanni. Tale denominazione si riferisce ai misteri che San Giacomo Maggiore ebbe la possibilità di contemplare, come la Trasfigurazione e la Preghiera nell’orto degli ulivi. Tuttavia, in termini di santità, i due Giacomo raggiungono tutti gli obiettivi e ottengono risultati prodigiosi. San Giacomo Minore era parente di Gesù, e altri due dei suoi fratelli erano anch’essi apostoli, San Giuda Taddeo e San Simone, che, tra l’altro, sono celebrati insieme nel mese di ottobre.
I racconti ci indicano che San Giacomo Minore era molto simile a Nostro Signore, essendo suo cugino diretto, e che era possibile confondere i due. Questo è uno dei motivi per cui Giuda, il traditore, ebbe bisogno di indicare ai romani qual era Gesù.
La sua presenza nel Vangelo non è così evidente, anche perché fu invitato da Cristo già nel suo secondo anno di vita pubblica. Alcuni autori ritengono che Gesù sia apparso solo a lui dopo la risurrezione, affidandogli il compito di guidare la Chiesa di Gerusalemme.
Notiamo questo ruolo di San Giacomo Minore già negli Atti degli Apostoli, quando si dice che “Giacomo, Cefa e Giovanni erano i pilastri della Chiesa”. Di suo pugno sono le lettere di San Giacomo, dove mette i puntini sulle «i» per cancellare, una volta per tutte, le eresie sulla fede nel futuro: «La fede senza le opere è morta». Ecco perché Lutero, per convalidare la sua dottrina errata, ha bisogno di togliere il suo libro dalla Bibbia, mutilando così insieme ad esso l’intera Tradizione.
San Giacomo Minore fu martirizzato dai Giudei. Era l’anno 62 e lo strumento del martirio fu la lapidazione. Aveva 96 anni e, nonostante la sua età avanzata, non fu rispettato. Come Gesù, suo divino cugino, anche San Giacomo disse prima di morire: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Otto anni dopo la sua morte, ebbe luogo l’assedio di Gerusalemme, dove molti videro gli orribili fatti come una punizione per la morte del santo vescovo.
San Filippo e San Giacomo, Apostoli
San Filippo, a un certo punto, fa una domanda a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e questo ci basta”. Cristo gli risponde: “Filippo, chi vede me, vede il Padre”. Questa riflessione è stata fonte di studio per tutta la teologia, contribuendo a chiarire ulteriormente il mistero della Santissima Trinità.
Notiamo così che, nell’opera completa di Nostro Signore, ogni apostolo aveva una missione specifica, una chiamata particolare per realizzare opere diverse. San Filippo e San Giacomo rimangono nel nostro cuore come coloro che hanno compiuto questo disegno, rimanendo fedeli ed estremamente generosi.
Entrambi non potevano avere un destino più diverso: uno aveva il compito di evangelizzare i Greci, l’altro di preservare ciò che c’era di buono negli Ebrei. Ma la festa dei due, San Filippo e San Giacomo, è celebrata nello stesso giorno per testimoniare che, nella grande messe del Signore, ogni lavoro conta, ogni piccolo granello ha la sua importanza. Chiediamo agli apostoli San Filippo e San Giacomo il discernimento per comprendere la nostra vocazione e la costanza nel compierla, per la gloria di Dio.
lascia il tuo commento