San Giovanni Evangelista, l’amato, colui che accolse Maria
Il suo nome significa “Dio è misericordioso” e la misericordia risplendeva nella vita del più giovane degli apostoli.
Redazione (27/12/2022 17:23, Gaudium Press)Il 27 dicembre la Chiesa commemora la festa liturgica di San Giovanni Evangelista, il discepolo amato.
Il nome di questo evangelista significa “Dio è misericordioso”, un nome che esprime bene ciò che egli rappresentava, poiché la misericordia era come una “profezia” che si stava realizzando durante la vita del più giovane degli apostoli.
San Giovanni era un ebreo della Galilea, nato a Betsaida, figlio di Zebedeo e Salome, fratello di Giacomo il Maggiore; era anche lui un pescatore, come Pietro e Andrea.
Il discepolo che aveva udito il battito del Cuore di Cristo, occupava un posto di rilievo tra gli apostoli. Era lui che nella Cena del Signore era appoggiato alla spalla di Gesù ed era sempre Giovanni a cui il Signore Gesù, dall’alto della Croce, disse: “Figlio, ecco tua madre” e, guardando Maria: “Donna, ecco tuo figlio”(Gv 19, 26s), e San Giovanni accolse la Vergine Maria nella sua casa.
Anche durante la Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor Giovanni era stato presente insieme a Pietro e Giacomo.
Giovanni rappresenta l’uomo dell’elevazione spirituale, ma non c’è da immaginarlo come una persona poco legata alla realtà o eccessivamente delicata,tutt’altro, tanto che Gesù chiamò lui e suo fratello Giacomo i “figli del tuono”.
Quando arrivò la notizia del sepolcro vuoto, San Giovanni si precipitò lì ,insieme a San Pietro e fu allora che entrambi “videro e credettero”.
Più tardi, quando Gesù apparve loro presso il lago di Galilea, Pietro chiese del futuro di Giovanni e il Signore rispose: ” Che egli rimanga fino alla mia venuta [cioè al ritorno di Gesù Cristo alla fine dei tempi] che ti importa? Tu, seguimi”.
Autore dell’Apocalisse
Scrisse l’Apocalisse, tre epistole e il Vangelo di Giovanni in cui si definisce “il discepolo che Gesù amava”. Giovanni esortava continuamente i fedeli all’amore fraterno, come risulta dalle sue tre lettere, accolte tra i testi sacri: “Figlioli, amatevi gli uni gli altri”.
A differenza di tutti gli altri apostoli, che soffrirono il martirio, San Giovanni morì serenamente a Efeso, in Turchia, intorno all’anno 100 d.C. all’età di 94 anni, secondo quanto riferisce Sant’Epifanio.
San Clemente di Alessandria racconta, parlando della vita del Santo, che un giorno San Giovanni, in una congregazione vide un giovane e, sentendo che avrebbe potuto ottenere molte cose buone da lui, lo portò dal Vescovo che Giovanni stesso aveva consacrato, e disse: “Alla presenza di Cristo e davanti a questa congregazione, raccomando questo giovane alle tue cure”.
Quindi il giovane si fermò nella casa del Vescovo che lo istruì nella fede, lo battezzò e lo confermò.
Nel frattempo le cure del Vescovo si erano allentate e il giovane cadde in cattive compagnie e divenne un ladro. Dopo qualche tempo, San Giovanni tornò e chiese al Vescovo l’incarico che lui e Gesù Cristo avevano affidato alle sue cure davanti alla Chiesa.
Il Vescovo rimase sorpreso, pensando che si trattasse di denaro, ma l’apostolo spiegò che si riferiva al giovane. Il Vescovo allora rispose: “Povero giovane! È morto. – “Di che cosa è morto? – chiese San Giovanni. – “È morto davanti a Dio, visto che è divenuto un ladro”, rispose il vescovo.
Sentendo ciò, l’anziano apostolo si fece avere un cavallo e con l’aiuto di una guida si recò sulle montagne dove erano nascosti i briganti e lì fu subito fatto prigioniero. Nel nascondiglio dei malfattori, il giovane riconobbe il santo e cercò di fuggire, ma l’apostolo gridò: – “Giovane, perché scappi da me, tuo padre, vecchio e disarmato? C’è sempre tempo per il pentimento. Risponderò per te davanti al mio Signore Gesù Cristo e sono pronto a dare la mia vita per la tua salvezza. È Cristo che mi ha mandato”.Il giovane si fermò,abbassò la testa e cominciò a piangere implorando una seconda possibilità. Dal canto suo San Giovanni non lasciò il covo dei ladri fino a quando il peccatore non si fu riconciliato con Dio.
“Figlioli, amatevi gli uni gli altri”.
Questa carità, che egli cercava di alimentare negli altri, si rifletteva nel suo dire: “Figlioli, amatevi gli uni gli altri”. Una volta gli fu chiesto perché ripetesse sempre questa frase e San Giovanni rispose: “Perché questo è il comandamento del Signore e se lo fai, hai fatto abbastanza”.
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