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San Giovanni Paolo II, terzo pontificato più lungo della storia

 Il primo papa non italiano in cinquecento anni . Aveva conosciuto gli orrori del comunismo.

juan pablo ii 2

Redazione (22/10/2025 14:56, Gaudium Press) San Giovanni Paolo II, il papa polacco. Il primo papa non italiano in cinquecento anni.

La vicinanza temporale della sua vita fa sì che i fatti della sua esistenza possano essere più conosciuti dai cristiani di oggi. Ma ovviamente non è solo questo, bensì l’impronta che ha lasciato nella Chiesa è stata molto profonda e molto viva; inoltre, è stato il terzo pontificato più lungo della storia, con una durata di quasi 27 anni.

Era nato a Wadowice, in Polonia, nel 1920.

Quando Karol Wojtyla aveva 9 anni, era rimasto orfano di madre, quindi ricevette la sua formazione principalmente da suo padre, militare di professione. “Il suo esempio era sufficiente per inculcare disciplina e senso del dovere. Era una persona eccezionale”, diceva di lui Karol Wojtyla.

Fin da giovane si interessò ai classici. Dio stava preparando un uomo di grande cultura per una missione universale.

Nel 1938 si trasferì con il padre a Cracovia, dove si iscrisse all’Università Jaghellonica per studiare filologia.

Ma quando Hitler invase la Polonia nel 1939, scatenando la seconda guerra mondiale, questi studi furono interrotti. Per evitare di essere deportato in Germania, dovette lavorare come operaio in una cava, collegata a una fabbrica chimica.

Quando aveva 21 anni, suo padre morì, causandogli molto dolore, ma aiutandolo anche a definire la sua vocazione. “L’anno successivo, in autunno, sapevo già di essere stato chiamato”.

Seminarista clandestino

Entrò nel seminario clandestino di Cracovia nel 1942, continuando a lavorare come operaio, per motivi di sicurezza. Fu ordinato sacerdote il 1° novembre 1946, festa di Ognissanti, e subito dopo fu mandato all’università pontificia Angelicum, dove continuò i suoi studi teologici.

Terminati gli studi a Roma, tornò in Polonia, prima come vicario parrocchiale, poi come responsabile della pastorale universitaria a Cracovia. Successivamente assunse la cattedra di Etica e Teologia Morale all’Università Cattolica di Lublino e insegnò anche alla Facoltà di Teologia dell’Università Statale di Cracovia.

Fu nominato vescovo da Pio XII, prima come ausiliare di Cracovia, sede che assunse in toto nel 1964.

Fu creato cardinale da Paolo VI nel 1967.

Il 16 ottobre 1978 fu eletto successore di Pietro, assumendo lo stesso nome del suo predecessore, il cui regno era stato di breve durata. Fu il primo Papa non italiano dopo Adriano VI nel 1522.

Nell’omelia di inaugurazione del suo pontificato, il 22 ottobre dello stesso anno, pronunciò alcune parole che sarebbero diventate una sorta di motto: «Non abbiate paura», confidando in Dio.

È stato il Papa che ha viaggiato di più nel mondo, con oltre 200 viaggi.

Nuova evangelizzazione

Le sue encicliche furono numerose, tutte con ripercussioni trascendenti. Le prime, una a Dio Padre, ricco di misericordia (1980); un’altra al Figlio, Redentore del mondo (1979); e un’altra allo Spirito Santo, Signore e datore di vita (1986).

Il motto del suo stemma era Totus Tuus, che rifletteva la sua consacrazione alla Vergine, “Tutto tuo”. Fu un grande promotore della dottrina di San Luigi Maria Grignion de Montfort, il grande dottore mariano, infatti sul suo stemma pontificio c’era anche una “M” gialla, M di Maria.

Il 13 maggio 1981 subì un attentato in Piazza San Pietro, per mano di Alì Agca, apparentemente legato ai servizi segreti dei paesi comunisti. Una volta guarito, andò a trovare il suo aggressore per offrirgli il suo perdono.

Juan Pablo ii 2

Iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù, è ricordata anche la sua enciclica sociale, Centessimus annus, a 100 anni dalla pubblicazione della Rerum Novarum, l’enciclica di Leone XIII che aveva inaugurato, per così dire, le encicliche sociali.

Giovanni Paolo II “confeziona” l’espressione “nuova evangelizzazione”, che fa strada, ed evidenzia il desiderio di affrontare, attraverso la diffusione della parola di Dio, le sfide poste dal mondo contemporaneo, in particolare la sua secolarizzazione.

I suoi ultimi anni furono segnati dal progredire del morbo di Parkinson e da altre patologie che lo portarono alla morte il 2 aprile 2005.

Poco dopo si aprì il processo di beatificazione, che si concluse il 1° maggio 2011, giorno della Divina Misericordia, festa che egli stesso aveva introdotto nella Chiesa. Il miracolo della beatificazione era stato l’inspiegabile guarigione di una religiosa che era stata curata proprio dal morbo di Parkinson.

Fu canonizzato da Francesco il 27 aprile 2014.

Con informazioni tratte da Catholic.net

 

 

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