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San Giuseppe e il segno della Provvidenza

Durante il viaggio da Nazareth a Gerusalemme, San Giuseppe sognò che gli appariva un Angelo e gli poneva tra le mani una colomba bianca, chiedendogli di custodirne la purezza.

Sao Jose

Foto: Stefano Gavilanes

Redazione (15/03/2024 14:01, Gaudium Press) Secondo gli usi dell’epoca, Simeone propose al sommo sacerdote che, essendo la Madonna orfana, il suo sposo venisse scelto direttamente dalla Provvidenza. Egli temeva, tra l’altro, che i sacerdoti meno ferventi proponessero, come consorte di Maria, un uomo importante o ricco ma di costumi corrotti.

Il sommo sacerdote accolse il suggerimento di Simeone e fece convocare pretendenti di buon lignaggio e legati al Tempio, per chiedere a Dio di manifestare la sua volontà con un segno chiaro.

Tra i vari candidati c’era San Giuseppe, che Simeone conosceva bene per la sua purezza di costumi e la sua santa indignazione dinanzi alla decadenza del popolo. Essendo della casa di Davide ed erede al trono, le profezie sembravano indicarlo come un uomo provvidenziale, strettamente legato alla venuta del Messia.

Avvertito dal messaggero del Tempio, San Giuseppe si preparò al viaggio con la massima diligenza. Aveva allora ventotto anni.

Il giorno stabilito, tutti i pretendenti si riunirono nella sala del Tempio. Simeone, con grande solennità, spiegò loro la necessità di raccogliersi per pregare Dio di assisterli dal Cielo attraverso un segno.

Poi chiese loro di farsi avanti e di appoggiare i loro bastoni ai piedi dell’altare di bronzo nell’atrio del Tabernacolo. Si avvicinarono uno ad uno, ma non accadde nulla. Simeone, vedendo Giuseppe che se ne stava tranquillo in fondo, si avvicinò e gli disse: “Perché non metti il tuo bastone? Dobbiamo trovare un marito per Maria”.

San Giuseppe avanzò verso l’altare, risoluto e serio. Quando appoggiò il bastone, dalla sua punta sbocciarono tre bellissimi gigli e su di esso si posò una colomba di un candore immacolato. Il segno era stato dato: il Signore lo aveva scelto per accogliere Maria come sua sposa. Simeone, con il cuore traboccante di gioia, volle che Giuseppe incontrasse la Madonna, subito.

L’incontro con Maria

La prima impressione di San Giuseppe di fronte alla Madonna fu travolgente. Maria irradiava una luce e una grazia che egli non avrebbe mai potuto immaginare. La sua purezza, il suo fascino e la sua innocenza mostravano la grandezza di un’anima unica, al di là di ogni aspettativa, ma di una bontà sconfinata, che si addiceva alla Regina più perfetta. Le era stata data un’altissima vocazione, velata dalla sua profonda umiltà verso la gente comune, in modo che solo i fedeli e i giusti potessero discernere le sue virtù.

Questo primo incontro fece nascere un sentimento di santa soggezione che prese il cuore immacolato di San Giuseppe. Davanti a una donna così sublime, era all’altezza del compito? Se Dio lo aveva scelto, gli avrebbe sicuramente dato le grazie di cui aveva bisogno, ma temeva di non riuscire ad essere fedele.

Per questo motivo, da quel giorno iniziò a pregare con fervore per adempiere alla sua alta vocazione di essere vicino a Maria Santissima.

La luce alla fine del tunnel della perplessità

Sebbene San Giuseppe fosse stato preparato al matrimonio con la Madonna attraverso vari segni, li aveva custoditi nel suo cuore senza comprenderne appieno il significato. Quando fu convocato al Tempio, partì con la certezza che la scelta di Dio non sarebbe caduta su di lui.

Quale fu la sua sorpresa quando si accorse che i bastoni degli altri non fiorivano. Era lui il prescelto? Se sì, come sarebbe andata per la sua verginità? Ma il segno era chiaro: i gigli sbocciavano dal suo bastone appassito. Era la voce di Dio che gli comandava: “Sposati!”.

Si trovava di fronte a quella che sembrava una contraddizione tra due mozioni divine: una, interiore ma molto intensa, che lo indirizzava verso la perfetta castità; l’altra, esteriore e sfolgorante, verso il matrimonio.

Non c’era altra soluzione che seguire quella indicata dal segno più evidente. Si ricordò allora delle parole di Abramo quando salì sul monte Moriah per sacrificare Isacco, il figlio della promessa: “Dio provvederà” (Gen 22,8).

Pochi giorni dopo, quando incontrò Maria in privato, i due, mossi dallo Spirito Santo, promisero di conservare una castità completa. Lui promise la sua verginità a lei e lei promise la sua verginità a lui, così come entrambi l’avevano già offerta a Dio.

Non fu una sorpresa per San Giuseppe che Maria gli comunicasse la sua intenzione di mantenersi integra e pura, perché fin dal momento in cui l’aveva accolta, dopo la fioritura dei gigli, aveva intuito che sarebbe stato così.

Così, un’enorme perplessità fu dissipata. Che sollievo per la sua anima! Era la luce alla fine del tunnel della prova… e che luce era!

 

Testo tratto, con piccoli adattamenti, dal libro San Giuseppe: chi lo conosce? di Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP.

 

 

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