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San Martino di Tours, colui che divise il suo mantello per Cristo.

San Martino di Tours, militare, un giorno divise il suo mantello per darne la metà a un mendicante, che si rivelò essere Gesù stesso…

san martin de tours

Redazione (11/11/2025 16:13, Gaudium Press) San Martino di Tours, uno dei santi che la Chiesa celebra oggi, nacque nel novembre del 317 in Pannonia, tra l’Austria e l’Ungheria. Figlio di un militare, aveva avuto questo nome perché il padre voleva che seguisse le sue orme nella carriera militare: Martino significa piccolo Marte, dio della guerra.

Sebbene provenisse da una famiglia pagana, il ragazzo si interessò alla religione cristiana sin da giovane.

All’età di 15 anni dovette entrare nell’esercito, cosa che all’epoca comportava un lungo periodo di servizio. Faceva parte della Guardia Imperiale, il che lo obbligava a rimanere ad Amiens.

Fu lì, nel rigido inverno del 335, presso una delle porte della città, che vide un mendicante tremare per il freddo intenso. Il mendicante gli tese la mano, ma il santo, che non aveva denaro, con la sua spada divise il proprio mantello e gliene diede metà. Nel frattempo, scese la notte e il giovane vide in sogno Cristo stesso, avvolto nel mantello che lui gli aveva donato, e una moltitudine di angeli che cantavano: “Martino, che è solo un catecumeno [cioè che sta studiando il catechismo], mi ha coperto con questo mantello”.

Martino di Tours, ormai cristiano

Non si conosce la data esatta del battesimo di San Martino. Si ritiene che quando partì da Amiens fosse già cristiano, poiché si recò a Treviri, dove c’era una numerosa comunità cattolica.

Poi andò a Poitiers, attratto dalla fama di santità del vescovo Sant’Ilario. Questi voleva farlo diacono, ma Martino volle ricevere solo la dignità di esorcista e il suo potere speciale contro i demoni. Sant’Ilario lo incoraggiò nel suo progetto di andare a trovare i suoi genitori in Pannonia per ottenere la loro conversione, ma lì riuscì però solo a convertire sua madre. Perseguitato dagli eretici ariani, dovette tornare a Poitiers, ma lì non trovò Sant’Ilario, che per la persecuzione era fuggito in Frisia, per tornare solo tre anni dopo.

Esortato da Sant’Ilario, San Martino fece un’esperienza di vita eremitica a Ligugé, sulle rive del fiume Clain. Desiderava la solitudine e la contemplazione, ma, attratti dalla sua aura di virtù, molti cristiani vi arrivarono e con loro si formò il primo monastero in Francia.

Alla fine Sant’Ilario lo convinse a diventare sacerdote.

Nel 371, alla morte del vescovo di Tours, San Martino fu costretto dal popolo ad accettare quella sede, con un bello e pio stratagemma. Prima di intrappolarlo fu studiata la psicologia del santo. Un giorno un abitante si recò nel suo luogo di preghiera per chiedergli di andare a casa sua, dicendogli che sua moglie era molto malata e che solo lui avrebbe potuto darle sollievo. La carità di San Martino lo costrinse ad accompagnarlo, ma durante il viaggio, che durò tre giorni, la gente cominciò a radunarsi, fino a diventare una folla alle porte della città. A un certo punto cominciarono a gridare: “Martino è il più degno dell’episcopato”. Non poté resistere.

Come vescovo fu…un santo. Un santo eccelso.

Ma non rinunciò al suo ideale monastico, per cui fece costruire, non lontano dalla città, una cella dove si ritirava di tanto in tanto. Fu questo l’inizio del famoso monastero di Marmoutier.

Si dice che all’età di 80 anni il suo volto risplendesse.

Recatosi a Candes per far riconciliare dei sacerdoti che litigavano tra loro, un giorno il suo discepolo Sulpicio Severo, che era rimasto a Tours, lo sognò vestito di bianco, splendente. «Il suo volto era come una fiamma, i suoi occhi brillanti come stelle e i suoi capelli luminosi». Poco dopo Sulpicio fu informato che il suo mentore si era riposato nel Signore.

Con informazioni da Arautos.org

 

 

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