San Nicola di Bari, protettore dell’innocenza
Esiste Babbo Natale? Prima o poi ogni bambino si pone questa domanda.
Redazione (06/12/2023 16:26, Gaudium Press) Babbo Natale esiste? Prima o poi ogni bambino si pone questa domanda. E i genitori possono facilmente rispondere ai loro figli raccontando loro la bellissima storia della vita di San Nicola.
Nei centri commerciali si vede spesso un personaggio con un costume dai colori sgargianti, che suscita la curiosità generale e, nei bambini, la gioiosa attesa di regali e leccornie.
È “Babbo Natale”. Come è nata questa tradizione? In realtà, è esistito un uomo molto più importante di questo personaggio. Si tratta di San Nicola, che morì come vescovo di Mira, in Turchia, intorno all’anno 324.
Pochi santi godono di una simile popolarità, ci sono molte chiese a lui dedicate e a pochissimi sono attribuiti così tanti miracoli. San Giovanni Damasceno lo elogia così: “L’universo intero ha in te un aiuto sollecito nelle afflizioni, uno sprone nei dolori, una consolazione nelle calamità, un difensore nelle tentazioni, un rimedio nelle malattie”.
Nicola era abbastanza giovane quando perse i genitori, ereditando da loro una grande fortuna, che gli permise di praticare la carità su larga scala. Un suo zio vescovo lo consacrò in seguito sacerdote.
Le tre giovani donne
Un giorno incontrò tre giovani donne che, essendo povere, non riuscivano a trovare un pretendente che le sposasse e il loro padre voleva condurle verso una pessima condotta di vita. Così Nicola andò di notte e gettò un sacchetto di monete d’oro nella casa dell’uomo. Pochi giorni dopo, la figlia maggiore si sposava. Nicola ripeté il gesto e poco dopo si sposò anche la seconda figlia. Proprio mentre si apprestava a farlo per la terza volta, fu scoperto. Uscito dall’ombra in cui si era nascosto, il padre si gettò ai piedi del suo benefattore, piangendo di pentimento e di gratitudine. Da quel momento in poi, non si stancò mai di proclamare ovunque i favori ricevuti.
In un’altra occasione, mentre si imbarcava su una nave, informò il comandante che ci sarebbe stata una violenta tempesta durante il viaggio. Il vecchio lupo di mare ricevette questa previsione fatta da un semplice passeggero con un sorriso ironico. Tuttavia, la tempesta non tardò ad arrivare… Fu così terribile che tutti pensarono di essere giunti alla fine dei loro giorni. Sapendo che un passeggero aveva previsto ciò che stava accadendo, corsero da lui per chiedere aiuto.
Nicola pregò Dio e la tempesta cessò, il mare si calmò e il sole risplendette… Divenne così il patrono dei marinai, che lo invocano nei momenti di pericolo.
San Bonaventura racconta che in una locanda il proprietario aveva ucciso due ragazzi che gli avevano sottratto del denaro. Inorridito da questo vile crimine, San Nicola riportò in vita i giovani e convertì l’assassino.
Il giorno in cui fu consacrato vescovo di Mira, subito dopo la cerimonia, una donna si gettò ai suoi piedi, con un bambino in braccio, implorando: “Dai la vita al mio figlioletto!” Era caduto nel fuoco ed era morto di una morte orribile. “Abbi pietà di me, ridagli la vita!”, gridava la madre. Mosso a compassione per la sua sofferenza, fece il segno della croce sul bambino, che risuscitò alla presenza di tutti i fedeli presenti alla cerimonia di consacrazione.
Ci sono tradizioni che affermano che San Nicola partecipò al Concilio di Nicea, dove fu condannato l’arianesimo, e che lì schiaffeggiò lo stesso Ario dopo che questi aveva esposto le sue dottrine eterodosse. Per questo motivo, San Nicola fu arrestato e messo in prigione. Ma lì San Nicola fu visitato da Gesù Dio e Re dell’Universo e dalla sua Madre Immacolata. Il Signore gli chiese: “Perché sei qui?”, e il Vescovo rispose: “Perché ti amo, mio Dio e mio Signore”. Fu allora che il Signore gli diede una copia dei Vangeli e la Vergine lo rivestì nuovamente con i suoi paramenti.
Mentre l’eresia ariana dilagava in tutto il mondo cristiano, a Mira non attecchì, grazie all’azione del Santo.
In alcuni Paesi europei è consuetudine che le persone si scambino doni nel giorno della sua festa, il 6 dicembre. Anche San Nicola non mancherà di aiutarci nelle nostre necessità.
Chiediamogli, quindi, non solo beni materiali, ma soprattutto grandi doni spirituali. Che ottenga dalla Beata Vergine e da San Giuseppe la grazia di far nascere nelle nostre anime, nel prossimo Natale, il Bambino Gesù – il più grande dono fatto all’umanità – per portarci nella patria celeste per la quale siamo stati creati.
lascia il tuo commento