San Nicola di Bari, vescovo, il vero Babbo Natale
Babbo Natale esiste? Prima o poi ogni bambino si pone questa domanda. E bisogna rispondere bene
Redazione (07/12/2024 15:54, Gaudium Press) “Babbo Natale esiste?”.
Prima o poi, ogni bambino pone questa domanda. E bisogna rispondere bene, cosa che i genitori possono fare facilmente raccontando la bella storia di San Nicola.
Nei centri commerciali si vede spesso un personaggio con un costume dai colori sgargianti, che suscita la curiosità generale e nei bambini la gioiosa attesa di regali e leccornie.
È “Babbo Natale”. Come è nata questa tradizione? In realtà, c’era una persona molto più importante del leggendario Babbo Natale. Si tratta di San Nicola, morto come vescovo di Mira, in Turchia, intorno all’anno 324. In questo caso, la realtà supera la leggenda.
Pochi santi godono di una tale popolarità, ci sono molte chiese a lui dedicate e a pochi sono attribuiti così tanti miracoli. San Giovanni Damasceno lo elogia così: “L’universo intero ha in te un aiuto rapido nelle afflizioni, uno stimolante nei dolori, un conforto nelle calamità, un difensore nelle tentazioni, un rimedio nelle malattie”. Questi sono i doni di San Nicola, la sua potente intercessione che ottiene molti favori dal cielo. San Nicola è il vero “Babbo Natale”.
La presunta generosità del personaggio trova una base reale nella generosità di San Nicola.
Nicola era abbastanza giovane quando perse i genitori, ereditando da loro una grande fortuna, che gli permise di praticare la carità su larga scala. Uno zio vescovo lo consacrò sacerdote.
Le tre giovani donne
Un giorno incontrò tre giovani donne che, essendo povere, non riuscivano a trovare un pretendente che le sposasse e il loro padre voleva avviarle a una cattiva condotta di vita. Così Nicola andò di notte e gettò un sacchetto di monete d’oro nella stanza dell’uomo. Pochi giorni dopo, la figlia maggiore si sposava. Nicola ripeté il gesto e poco dopo si sposò anche la seconda figlia. Proprio mentre si apprestava a dare il sacchetto per la terza volta, fu scoperto. Uscito dall’ombra in cui si era nascosto, il padre si gettò ai piedi del suo benefattore, piangendo di pentimento e di gratitudine. Da quel momento in poi, non si stancò mai di proclamare ovunque i favori ricevuti dal ricco santo.
In un’altra occasione, mentre si imbarcava su una nave, informò il comandante che ci sarebbe stata una violenta tempesta durante il viaggio. Il vecchio lupo di mare ricevette questa previsione da un semplice passeggero, con un sorriso ironico. Tuttavia, la tempesta non tardò ad arrivare… La tempesta fu così terribile che tutti credettero che fosse giunta la fine per loro. Sapendo che un passeggero aveva previsto ciò che stava accadendo, corsero da lui per chiedere aiuto.
Nicola pregò Dio e allora la tempesta cessò, il mare si calmò e il sole risplendette… Divenne così il santo patrono dei marinai, che lo invocano nei momenti di pericolo.
San Bonaventura racconta che in una locanda il proprietario aveva ucciso e fatto a pezzi tre bambini che gli avevano sottratto del denaro. Inorridito da questo vile crimine, San Nicola li riportò in vita e convertì l’assassino.
Il giorno in cui fu consacrato Vescovo di Mira, subito dopo la cerimonia, una donna si gettò ai suoi piedi, con un bambino in braccio, implorando: “Dai la vita al mio bambino!” Il bambino era caduto nel fuoco ed era morto di una morte orribile. “Abbi pietà di me, dagli la vita!”, gridò la madre. Commosso e sensibile al dolore della madre in lutto, fece il segno della croce sul bambino, che risuscitò alla presenza di tutti i fedeli presenti alla sua consacrazione a Vescovo.
La storia di un santo schiaffo in faccia
Ci sono tradizioni che affermano che San Nicola partecipò al Concilio di Nicea, in cui venne condannato l’arianesimo, e che lì schiaffeggiò lo stesso Ario, dopo che questi aveva esposto le sue dottrine non ortodosse. Per questo motivo, San Nicola fu imprigionato e mandato in prigione. Ma lì San Nicola fu visitato da Gesù, Dio e Re dell’Universo, e dalla sua Madre Immacolata.
Il Signore gli chiese:
– Perché sei qui, e il vescovo rispose: “Perché ti amo, mio Dio e mio Signore”:
Fu allora che il Signore gli affidò una copia dei Vangeli e la Madonna lo rivestì nuovamente dei suoi paramenti, in prigione.
Mentre l’eresia ariana dilagava in tutto il mondo cristiano, a Mira non fu così, grazie all’azione del santo.
In alcuni Paesi europei è consuetudine che le persone si scambino doni nel giorno della sua festa, il 6 dicembre. Anche San Nicola non mancherà di aiutarci nelle nostre necessità.
Chiediamogli, quindi, non solo beni materiali, ma soprattutto grandi doni spirituali. Che ottenga dalla Beata Vergine e da San Giuseppe la grazia di far nascere nelle nostre anime, nel prossimo Natale, il Bambino Gesù – il più grande dono fatto all’umanità – per portarci nella patria celeste per la quale siamo stati creati.
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