Gaudium news > San Paolo, la conversione più clamorosa della storia

San Paolo, la conversione più clamorosa della storia

 L’orgoglio di Saulo fu sostituito dall’umiltà di Paolo. Il fariseo fanatico, persecutore dei cristiani era morto; era nato il gigante della fede che avrebbe abbagliato la Chiesa.

 

 

Conversao sao paulo

 

Redazione (25/01/2023 13:17, Gaudium Press) Con il sacrificio del primo martire, Santo Stefano, ebbe inizio una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme, che costrinse i fedeli  a disperdersi in Giudea, Samaria, Siria e nell’isola di Cipro. Solo gli Apostoli rimasero un po’ più a lungo nella Città Santa.

Un fariseo si distingueva per il suo odio contro i seguaci di Gesù: pur non avendo l’età legale per lapidare Stefano, Saul interveniva comunque  badando ai mantelli dei carnefici.

Infatti, il suo odio per i cristiani lo portò a chiedere al principe dei sacerdoti lettere per le sinagoghe di Damasco, così da poter catturare i cristiani che vi trovava e portarli prigionieri a Gerusalemme.

La conversione più clamorosa della storia

Chi era questo Saul?

Nacque  intorno all’anno terzo della  nostra era, a Tarso, in Cilicia, una città allora famosa come centro commerciale e intellettuale

La sua famiglia apparteneva alla tribù di Beniamino e godeva del diritto di cittadinanza romana. Da giovane studiò a Gerusalemme, presso la scuola del noto Gamaliele. Ma tutto ci porta a credere che egli sia rimasto  lì solo pochi anni e, secondo alcuni autori,  pare non abbia mai conosciuto Gesù personalmente.

Quando vi fece ritorno, si schierò  in prima fila tra i persecutori dei cristiani.

La sua meravigliosa conversione sulla via di Damasco, la più clamorosa della storia, avvenne intorno all’anno 35, quando lui  aveva all’incirca 32 anni.

È noto l’episodio in cui, avvolto improvvisamente da una luce abbagliante, cadde a terra e udì una voce proveniente dal Cielo:

– Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?

– Chi sei tu, Signore?

– Io sono Gesù, che tu perseguiti.

– Signore, cosa vuoi che faccia? – chiese  tremando il fariseo.

– Alzati, vai in città. Lì ti sarà detto cosa devi fare”, rispose Gesù.

Saul si alzò e si accorse di essere cieco.

Per grandi mali, grandi rimedi! Che manifestazione sovrana di Dio, che riduce all’impotenza colui che pensava di poter fare qualsiasi cosa! Cieco, sapeva solo che doveva andare a Damasco: ”lì ti verrà detto cosa devi fare”.

L’autosufficienza di Saulo era stata sostituita dall’umiltà di Paolo. Il fariseo fanatico, persecutore dei cristiani, era morto; era nato il gigante della fede che avrebbe abbagliato la Chiesa. Tutto, nell’Apostolo Paolo è grande!

A Damasco, Anania gli restituì la vista e lo battezzò. Poi il nuovo convertito trascorse tre anni nel deserto dell’Arabia, istruito da Gesù stesso.

Tornato nella capitale  della Siria, predicava la fede cristiana con tale zelo e successo che i Giudei, furiosi, cercarono di ucciderlo, ma i discepoli di notte lo calarono giù dal muro, in una cesta. Fuggito a Gerusalemme, cercò di entrare nella  comunità cristiana, ma tutti lo temevano, poiché non credevano alla sua conversione.

Così Barnaba lo presentò agli Apostoli, raccontando loro come a Damasco Paolo avesse predicato il nome di Gesù con audacia.

Rimase poco tempo nella Città Santa, perché anche lì alcuni ebrei volevano ucciderlo. Gesù stesso gli apparve, avvertendolo: “Affrettati ed esci subito da Gerusalemme, perché non vorranno accogliere la tua testimonianza su di me. Vai, perché ti manderò lontano, nelle nazioni”.

Una potente epopea evangelizzatrice

Con questo mandato del Divin Maestro, l’Apostolo iniziò la sua epica evangelizzazione tra le genti. Partì per Tarso e da lì si recò con Barnaba ad Antiochia, dove formarono una grande comunità di credenti. In questa città i discepoli di Gesù furono chiamati per la prima volta cristiani, per distinguerli dai Giudei e dai Gentili.

Nell’isola di Cipro, dove si recarono i due apostoli, si vedrà un esempio del fuoco evangelizzatore di Paolo. Il proconsole Sergio Paolo, uomo assennato, desiderava ascoltare la parola di Dio. Ma Barjesus, un mago, cercava di allontanare questo magistrato romano dalla fede.

Così Paolo fissando lo sguardo sul falso profeta disse: “Figlio del diavolo, pieno di ogni inganno e di ogni astuzia, nemico di ogni giustizia,  tu non smetti di pervertire le rette vie del Signore! Ecco, ora la mano del Signore è su di te e sarai cieco. Non vedrai il sole fino a nuovo ordine!”.

Vedendo il mago immediatamente ridotto alla cecità, il proconsole abbracciò la fede, con grande ammirazione verso la dottrina del Signore, ma nonostante ciò, le autorità cittadine espulsero i due apostoli, su istigazione dei Giudei.

Continuò a predicare senza timore il Vangelo nelle altre città, talvolta insieme a miracoli meravigliosi con numerose conversioni che causarono  persecuzioni da parte dei capi delle sinagoghe locali.

Dio vuole operare miracoli attraverso i Santi

Dio ha dato ad alcuni dei suoi discepoli il potere, nel Suo nome, di guarire i malati, di scacciare i demoni e persino di risuscitare i morti.

San Paolo fece largo uso di questo potere per attrarre e confermare nella Fede coloro ai quali predicava. Nella città di Listra, ordinò a un uomo che era zoppo dalla nascita: “Alzati in piedi!”. L’uomo si alzò di scatto e cominciò a camminare. Impressionato, all’inizio, il popolo voleva adorarlo come un dio ma, manipolato da alcuni ebrei, giunse a  lapidare Paolo. Giudicandolo morto, lo trascinarono fuori dalla città. L’Apostolo fu salvato poi dai suoi discepoli.

Sull’isola di Malta, guarì il padre del governatore imponendogli le mani. Venuti a conoscenza dell’episodio, gli abitanti si affrettarono a portargli tutti i malati dell’isola, ed essi furono tutti guariti.

E a Troade, Paolo risuscitò un giovane che, durante una sua predicazione durata tutta la notte, si era addormentato ed era morto, dopo essere caduto da un terzo piano.

Sarebbe troppo lungo enumerare questi eventi prodigiosi. Ne citiamo solo un altro, molto interessante, per mostrare come Nostro Signore Gesù Cristo si compiaccia del culto delle reliquie dei Santi.

Il libro degli Atti degli Apostoli (19:11) afferma: “Dio operò miracoli straordinari per mezzo di Paolo, tanto che fazzoletti e altri panni che avevano toccato il suo corpo erano portati ai malati; e le malattie se ne andavano da loro, e gli spiriti maligni erano allontanati”.

Ha combattuto la buona battaglia e ha ricevuto la corona di giustizia in cielo.

Mentre era in prigione a Roma, l’instancabile Apostolo non smise di predicare e ottenne la conversione di innumerevoli anime

810px Carcere mamertino interno by Stefano Bolognini 250x333 1

Carcere Mamertino

Rilasciato all’inizio del 64, si recò in Spagna e in Asia. Al suo ritorno a Roma, fu nuovamente arrestato, questa volta insieme a San Pietro e furono condotti nel più antico carcere di Roma, il Carcere Mamertino, un luogo benedetto che commuove chiunque gli passi accanto.

Al termine della sua vita eroica, l’Apostolo delle Genti poté intonare questo inno di trionfo, dell’uomo che sente la coscienza pulita al momento dell’incontro  con il Giudice Supremo.

“Ho combattuto la buona battaglia, ho finito il mio corso, ho conservato la fede. Ora mi resta da ricevere la corona di giustizia, che il Signore, il giusto Giudice, mi darà  quel giorno, e non solo a me, ma a tutti quelli che attendono con amore la sua apparizione”.

Grande è stata la sua vita e tale sarà la sua morte.

Essendo cittadino romano, San Paolo non poteva essere crocifisso. Così fu decapitato  con la spada, nell’anno 67.

La tradizione narra che la sua testa, rotolando a terra rimbalzasse  tre volte facendo scaturire tre fontane che ancora oggi si possono ammirare nella Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, in via d’Ostia, a Roma.

 

Testo preso e adattato dalla rivista Araldi del Vangelo n. 25, gennaio 2004. Di Roberto Kasuo

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate