Gaudium news > San Serapione di Algeri, nobile, due volte crociato, poi religioso Mercedario

San Serapione di Algeri, nobile, due volte crociato, poi religioso Mercedario

Partecipò a due crociate prima di entrare nell’Ordine dei Mercedari.

Francisco zurbaran saint serapion 700x495 1

Redazione (14/11/2025 14:49, Gaudium Press) Oggi la Chiesa commemora, tra gli altri santi, San Serapione, o Serapio, di Algeri, nato in Inghilterra ma morto in Africa, poiché apparteneva all’Ordine della Mercede, che si dedicava al riscatto dei prigionieri, in particolare di quelli fatti prigionieri dai musulmani.

Era stato un nobile guerriero alla corte di Enrico II, e insieme a suo padre partecipò alla Terza Crociata, pur essendo ancora un bambino.

Un incidente, che si rivelò una brillante opportunità

Al ritorno, la nave su cui viaggiavano si incagliò a Venezia e dovettero continuare il viaggio di ritorno in Inghilterra, via terra.

In un periodo in cui le strade non erano così sicure, furono fatti prigionieri dal principe Leopoldo d’Austria; il re e suo padre furono liberati, ma lui rimase come ostaggio.

La sua naturale bontà fece sì che il principe lo prendesse al suo servizio. Avrebbe dovuto partecipare insieme a Leopoldo alla battaglia di Las Navas de Tolosa (1212), ma la resistenza degli Albigesi nel sud della Francia impedì loro di arrivare in tempo per unirsi alle truppe cristiane. Rimase comunque al servizio di Alfonso di Castiglia fino alla morte di quest’ultimo.

Passò nuovamente a far parte dell’esercito e partecipò con Leopoldo d’Austria alla quinta crociata, nel 1217.

Nel 1221 scortò Beatrice di Svevia, che doveva sposare Ferdinando III il Santo. Ma lungo il cammino incontrò San Pietro Nolasco, che nel 1218 aveva fondato l’Ordine della Mercede, e decise di diventare religioso.

Insieme a San Ramone Nonato realizzò il primo riscatto nel 1229, in Algeria. Il riscatto consisteva nello scambio di prigionieri cristiani.

Era il 1240 e aveva effettuato 87 riscatti in Algeria, ma lì rimase ostaggio per consentire la liberazione di altri cristiani prigionieri. I musulmani, infastiditi dalla sua predicazione e dalle conversioni che suscitava, lo legarono a una croce di Sant’Andrea (a forma di “x”), lo torturarono, gli spezzarono tutte le articolazioni, gli strapparono le viscere, lo avvolsero con esse e gli tagliarono la testa, completando il martirio il 14 novembre 1240.

Con informazioni tratte da El Testigo Fiel

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate