Sant’Angela Merici e il suo pensiero
Oggi, 27 gennaio, la Chiesa celebra la memoria di Sant’Angela Merici, educatrice e madre spirituale
Redazione (27/01/2025 17:25, Gaudium Press) Sant’Angela Merici, illustre educatrice e madre spirituale, fondò la Compagnia di Sant’Orsola (Congregazione delle Orsoline), la prima comunità religiosa femminile che si prendeva cura dell’educazione delle ragazze orfane e povere.
Si unì al terz’ordine di San Francesco e, non soddisfatta di seguire rigorosamente la regola, attuò nuove restrizioni rispetto a quelle prescritte. Nella sua stanza non volle nulla, né nelle vesti, né nell’arredamento, che non fosse povero e semplice. Si vestiva con una tela di sacco che teneva indosso giorno e notte. Il suo letto era costituito da alcuni rami d’albero, sui quali stendeva una stuoia. Come cibo aveva pane, acqua e qualche verdura. Non beveva vino fino a Natale e Pasqua. Durante la Quaresima mangiava solo tre volte alla settimana.
A Brescia, alcune giovani pie, attratte dalla santità della sua esistenza, volevano costituire una comunità con lei. Tuttavia, la santa le incoraggiò a rimanere nel mondo, a edificare gli altri attraverso la virtù, a istruire i poveri e gli ignoranti, a visitare gli ospedali e le prigioni e ad aiutare gli sfortunati in ogni modo.
In accordo con queste linee guida, le ragazze si unirono effettivamente per questo scopo caritatevole, senza fare alcun voto. Così, con una semplice promessa e per un periodo di tempo estremamente breve, si impegnarono a seguire la regola generale della comunità. Temendo che la congregazione prendesse il suo nome, la pose sotto l’invocazione di Sant’Orsola e la chiamò Società delle Orsoline. Sant’Angela morì cinque anni dopo aver fondato la congregazione.
Tuttavia, la congregazione fu ammessa alla categoria degli ordini religiosi solo quattro anni dopo la morte della fondatrice. Durante il pontificato di Paolo V, le Orsoline furono accolte e autorizzate a prendere i voti perpetui.
Il testamento di Sant’Angela alle sue figlie
Dio ha voluto che le madri riflettessero l’infinito amore e affetto che nutre per ogni essere umano, creato a sua immagine e somiglianza (cfr. Gen 1, 26-27), destinato alla filiazione divina per adozione e coerede della gloria con Cristo (cfr. Rm 8, 14-17; 1 Gv 3, 1-2) attraverso l’azione rigenerante delle acque del Santo Battesimo.
“Le madri per natura, anche se hanno mille figli, portano ciascuno di essi impresso nel loro cuore e non ne dimenticano mai nessuno, per la forza del loro vero amore verso di loro. Sembra addirittura che più figli hanno, più cresce il loro amore e la loro cura per ciascuno di essi. A maggior ragione, le madri secondo lo spirito possono e devono fare lo stesso, perché l’amore spirituale è più forte di quello che deriva dai legami di sangue”.
Ora, se le madri in generale, sia naturali che spirituali, agiscono in questo modo, cosa possiamo dire dell’amore di Maria Santissima per ciascuno dei suoi figli, lei che è stata idealizzata dalla mente divina per essere la Madre dello stesso Verbo incarnato?
Testo tratto dal libro Maria Santissima! Il Paradiso di Dio rivelato agli uomini, v. I. Di Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP.
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