Santa Caterina da Siena, grande donna di fede
La Santa voleva evitare lo scisma di Avignone, ma la lentezza di un papa e la caparbietà di un altro non lo permisero.
Santa Caterina da Siena
Redazione (29/04/2024 15:24, Gaudium Press) Santa Caterina da Siena ha segnato la storia dell’umanità.
Nacque nel 1347, insieme a una sorella gemella che non sopravvisse molti giorni, ma venne battezzata. Era la penultima dei figli maschi e l’ultima delle ragazze. Ebbe la grazia di crescere in un ambiente puro e religioso. Suo padre era un tintore affermato.
Fin da bambina le si apriva il Cielo e conversava con angeli e santi.
Si ritirava nella sua stanza dove viveva la sua religiosità. Ma la madre voleva darla in sposa e poiché lei, che aveva fatto voto di verginità all’età di sette anni, non voleva cedere, cominciò a essere tormentata dalla madre. Le impedì persino di rinchiudersi nella sua stanza, così dovette costruirsi una stanza mistica dove custodire il suo cuore.
A 16 anni si tagliò i capelli, come segno di rottura con il mondo. A 18 anni ricevette l’abito delle Suore della Penitenza di San Domenico, una sorta di Terz’Ordine domenicano.
Tra i tanti favori del cielo ricevuti, c’è quello che viene definito lo “sposalizio mistico” con il Signore.
La Santa di Siena aveva solo 19 anni quando sperimentò questo matrimonio mistico. Mentre era da sola in preghiera, vide apparire Gesù, sua Madre e un numeroso seguito angelico. A un certo punto la Vergine la prese per mano e la condusse da suo Figlio, che le presentò un anello che le mise alla mano. Da quel momento la Santa affermò che la sua fede era quasi assoluta. Vedeva sempre questo anello, anche se era invisibile agli altri.
Ricevette anche le stimmate della Passione, sperimentò una “morte mistica” in cui fu portata in spirito all’Inferno, al Purgatorio e al Paradiso, ed ebbe un “mistico scambio di cuore con Gesù Cristo”.
Imparò miracolosamente a leggere e a scrivere, per compiere la missione che Dio le aveva destinato sulla Terra.
Il suo confessore e biografo è un beato.
Ebbe un gran numero di discepoli, i Caterinati, tra cui chierici e laici. Tra questi c’era il Beato Raimondo da Capua, suo confessore e primo biografo, grazie al quale si conoscono molti aspetti della sua vita.
Il suo carisma molto evidente non le impedì di subire persecuzioni da parte di alcune persone, sicuramente mosse dallo spirito maligno. Fu addirittura incompresa da frati del suo stesso ordine e da alcune sue religiose.
Dopo una preparazione spirituale nel raccoglimento, venne il momento della sua “vita pubblica”. Servì come pacificatrice in mezzo alle lotte intestine dei cristiani. Lei stessa affermò che per formarsi alla sua missione “presi lezioni, come in sogno, dal glorioso evangelista San Giovanni e da San Tommaso d’Aquino”.
In questa santa donna albergava anche lo spirito di crociata, perché voleva una cristianità pacificata che poi si avviasse alla liberazione dei luoghi santi.
Visse durante il periodo che precedette lo scisma di Avignone, un’epoca di grandi mali per la Chiesa. Pregò Papa Gregorio XI di lasciare Avignone e di tornare nei suoi regni romani, per riformare il clero ed esercitare la buona amministrazione dello Stato Pontificio. Si recò ad Avignone per denunciare i vizi della corte papale e per chiedere di porre un freno agli abusi.
Censurò il re di Francia per aver mosso guerra ai cristiani e non essersi impegnato in una crociata.
Convinse il Papa a tornare a Roma
Finalmente riuscì a convincere Gregorio XI a tornare a Roma.
Si dice che Gregorio, dopo aver fatto voto segreto di tornare a Roma, avesse incontrato l’ opposizione della sua corte di Avignone. Il Papa consultò Caterina e, con sua grande sorpresa, la Santa rispose: “Mantieni la tua promessa a Dio”. Ella sapeva ciò che il Papa non aveva detto a nessuno.
Ma Firenze mosse guerra al Papa e perseguitò la Santa. Morto Gregorio, fu eletto Urbano VI, che chiamò Caterina al suo fianco nel ruolo di ausiliaria.
Ma Urbano era molto rigido, e questo fu usato dal diavolo per far sì che alcuni cardinali tornassero ad Avignone ed eleggessero un antipapa, Clemente VII, dando così inizio al Grande Scisma d’Occidente.
Caterina si batté per il vero papa, scrivendo innumerevoli lettere a cardinali e re.
Ma lo scisma avanzava, era una vera Passione della Chiesa, e lei viveva il dolore di questa passione.
Ai suoi segretari, quando andava in estasi, chiedeva di scrivere le cose che diceva. Così nacque il Dialogo, veri e meravigliosi dialoghi tra la sua anima e Dio.
Morì molto giovane, a 33 anni, il 29 aprile; ma aveva già compiuto la sua missione sulla terra e ne iniziava una nell’eternità.
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