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Santa Lucia perseguitata e martirizzata

Il suo nome viene dal latino lux, che significa luce. 

Santa Lucia 2

Redazione (13/12/2025 17:24, Gaudium Press) Oggi la Chiesa celebra Santa Lucia, la vergine e martire dagli occhi meravigliosi che infondevano rispetto. Il suo nome viene dal latino lux, che significa luce.

Nasce a Siracusa, in una famiglia già cristiana e di alto rango, alla fine del III secolo. Ancora adolescente, offre a Cristo la sua verginità, cosa che era già consuetudine tra alcune fanciulle cristiane.

Suo padre morì quando lei era ancora molto piccola, e sua madre Eutizia voleva per lei una brillante carriera nel mondo, quindi la incoraggiava a sposare il miglior partito, che, su indicazione della madre, era un giovane ricco, nobile, ma pagano.

Nonostante le atroci persecuzioni dei cristiani, in Sicilia si celebrava ogni anno la festa di Sant’Agata, vergine della città di Catania, martirizzata intorno all’anno 250. I prodigi che compiva l’avevano resa così famosa che la gente veniva da ogni parte per implorare la sua intercessione. Ora, Eutizia soffriva di emorragie da alcuni anni. Lucia, molto devota a quella vergine martire, convinse sua madre a recarsi in pellegrinaggio presso la sua tomba per implorarne la guarigione.

Un Vangelo che le parlò

Appena entrarono in chiesa rimasero stupite. Era in corso una messa solenne, che in quel momento proclamava la Parola del Santo Vangelo: «C’era lì una donna che da dodici anni soffriva di emorragie – recitava il Vangelo, e che aveva sofferto molto con molti medici e speso tutti i suoi beni senza risultato. Avendo sentito parlare di Gesù, si avvicinò da dietro tra la folla e toccò il suo mantello. Immediatamente l’emorragia cessò e lei sentì nel suo corpo che era guarita dal suo male. All’istante, Gesù, rendendosi conto della forza che era uscita da lui, si voltò e rivolgendosi alla folla, chiese: “Chi ha toccato il mio mantello?”».

Santa Lucia e sua madre, consapevoli che tutto era stato disposto dal cielo, caddero in ginocchio e cominciarono a pregare. Ma Lucia, affaticata dal viaggio, si addormentò e fece un sogno che si rivelò profetico.

Santa Lucia

Mentre dormiva le apparve santa Agata circondata da un coro di angeli. Il suo abito era di incomparabile bellezza, ornato di zaffiri e perle pregiate. Il suo volto, allegro e sereno, risplendeva come il sole, mentre diceva: «Mia carissima sorella, vergine consacrata a Dio, perché chiedi tramite un altro ciò che puoi ottenere tu stessa per tua madre? Lei è già guarita grazie alla fede che tu hai in Gesù Cristo, il quale, come ha reso famosa la città di Catania per opera mia, glorificherà anche la città di Siracusa per tua mediazione, poiché hai saputo preparare nel tuo cuore puro una dimora gradita al tuo Creatore».

Dopo aver ascoltato queste parole, Lucia si alzò ancora più sicura della sua consacrazione a Dio. Raccontò a sua madre la confortante “visione” e aggiunse che, per grazia di Dio, era completamente guarita dalla sua malattia. Ma le chiese qualcosa in cambio:

“Ora, madre mia, ti chiedo una sola cosa: in nome di Colui che ti ha restituito la salute, lasciami conservare la mia verginità e appartenere solo al nostro Creatore. Distribuiamo ai poveri i beni che hai preparato per il mio matrimonio e avremo un grande tesoro in Cielo”.

Di fronte al crudele prefetto

Eutizia si lasciò convincere e, arrivate a Siracusa, distribuirono le loro ricchezze ai più bisognosi, secondo le istruzioni della comunità cristiana a cui appartenevano. Questo però fece infuriare il pretendente di Santa Lucia, che corse da Pascasio, prefetto della città, per accusare la santa di essere cristiana, cosa che diede inizio a un processo contro di lei.

Le intimarono di offrire incenso agli dei pagani, prima con lusinghe e poi con minacce, ma Lucia resistette con fermezza.

Allora Pascasio minacciò di portare Santa Lucia in un luogo dove avrebbe perso la sua castità e ordinò che fosse condotta in una casa di malaffare, affinché perdesse l’onore della verginità prima di essere decapitata. Ma accadde che i carnefici non riuscirono a spostarla, come se una mano gigante e invisibile la tenesse ferma al suo posto. La legarono persino a diverse coppie di buoi, che non riuscirono a smuoverla.

Diabolica ostinazione

Ciò sarebbe stato sufficiente perché una persona dotata di buon senso accettasse che c’era una volontà divina di lasciare incolume quella vergine. Ma come accadde per molti di questi martiri, l’ingiusta autorità si mostrò ostinata, si accanì nel volerla uccidere, dimostrando così di essere mossa da un odio satanico, al di là del semplice odio naturale.

Pascasio fece quindi accendere un enorme rogo attorno all’irremovibile Lucia, che tuttavia continuò a mostrarsi molto coraggiosa. Ma, altro miracolo, nemmeno il fuoco riuscì a toccare la vergine di Dio. “ Lasciatela stare” , avrebbe detto chiunque. Non così l’odio satanico del prefetto e dei suoi carnefici.

Ma c’è di più: col passare del tempo Santa Lucia si rivelò come canale del pensiero divino e cominciò a profetizzare, ad esempio la fine imminente delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, che erano state le peggiori subite dai cristiani.

Alla fine, Pascasio ordinò la decapitazione di Lucia. Lei sentì che era giunta l’ora del suo martirio e sentì che la forza di Dio la stava avvolgendo. Era l’anno 304. Due anni dopo, l’imperatore Costantino avrebbe concesso la libertà alla Chiesa.

Con informazioni tratte dalla rivista Arautos do Evangelho.

 

 

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