Gaudium news > Santa Lucia, vergine dagli occhi sublimi, affrontò la persecuzione di un prefetto

Santa Lucia, vergine dagli occhi sublimi, affrontò la persecuzione di un prefetto

 Il suo nome deriva dalla parola latina lux, che significa luce.

Santa Lucia

Redazione (13/12/2024 16:09, Gaudium Press) Oggi la Chiesa celebra Santa Lucia, la vergine e martire dagli occhi meravigliosi che incutevano rispetto. Il suo nome deriva dalla parola latina lux, che significa luce.

Nacque a Siracusa, da una famiglia già cristiana e di alto rango, alla fine del III secolo. Ancora adolescente, offrì la sua verginità a Cristo, come del resto era consuetudine per alcune fanciulle cristiane.

Suo padre morì quando lei era ancora bambina e sua madre Eutichia voleva che lei avesse un futuro brillante nel mondo e la incoraggiò a sposare il miglior partito, che per sua madre era un giovane ricco, anch’egli nobile, ma pagano.

Nonostante l’atroce persecuzione dei cristiani, ogni anno in Sicilia si celebrava la festa di Sant’Agata, vergine della città di Catania, martirizzata intorno al 250. I prodigi da lei operati la resero così nota che la gente veniva da tutte le parti a chiedere la sua intercessione. Da alcuni anni  la madre Eutichia soffriva di emorragie. Lucia, che era molto devota a questa vergine martire, convinse la madre a recarsi in pellegrinaggio alla sua tomba per chiedere la guarigione.

Un Vangelo che parlava loro

Quando entrarono in chiesa, rimasero entrambe stupite. Era in corso una messa solenne e proprio in quel momento veniva proclamata la Parola del Santo Vangelo: “C’era una donna che soffriva di emorragie da dodici anni – così diceva il Vangelo– e che aveva sofferto molto con molti medici e aveva speso tutti i suoi beni senza alcun risultato. Avendo sentito parlare di Gesù, si avvicinò a lui tra la folla e gli toccò il mantello. Immediatamente l’emorragia si fermò ed ella sentì nel suo corpo che era guarita dalla sua malattia. Subito Gesù, rendendosi conto della forza che era uscita da lui, si voltò e, rivolgendosi alla folla, chiese: “Chi ha toccato il mio mantello?”

Santa Lucia e sua madre, comprendendo che tutto era stato predisposto dal cielo, caddero in ginocchio e cominciarono a pregare. Ma Lucia, stanca per il viaggio, si addormentò e fece un sogno che si rivelò profetico.

Mentre dormiva, le apparve Sant’Agata, circondata da un coro di angeli. Il suo abito era di incomparabile bellezza, ornato di zaffiri e perle preziose. Il suo volto, gioioso e sereno, risplendeva come il sole mentre diceva: “Mia carissima sorella, vergine consacrata a Dio, perché chiedi attraverso un altro ciò che puoi ottenere tu stessa per tua madre? È già guarita grazie alla tua fede in Gesù Cristo, il quale, come ha reso famosa la città di Catania per causa mia, glorificherà anche la città di Siracusa attraverso la tua mediazione, perché hai saputo preparare nel tuo cuore puro una piacevole dimora per il tuo Creatore”.

Sentendo queste parole, Lucia divenne ancora più sicura della sua consacrazione a Dio. Raccontò alla madre la confortante ‘visione’ e aggiunse che, per grazia di Dio, lei era completamente guarita dalla sua malattia. Ma chiese qualcosa in cambio:

-Ora, madre mia, ti chiedo solo una cosa: in nome di Colui che ti ha restituito la salute, fa’ che io conservi la mia verginità e che appartenga solo al nostro Creatore. Distribuiamo tra i poveri i beni che hai preparato per il mio matrimonio, e avremo un grande tesoro in cielo”.

Affrontare il crudele prefetto

Eutichia si lasciò convincere e, arrivati a Siracusa, distribuirono i loro beni tra i più bisognosi, secondo le indicazioni della comunità cristiana a cui appartenevano. Questo, però, fece infuriare il pretendente di Santa Lucia, che corse da Pascasio, il prefetto della città, per denunciare la santa come cristiana, dando inizio a un processo contro di lei.

Volevano che offrisse incenso davanti agli dei pagani, prima con le lusinghe e poi con le minacce, ma Lucia si oppose fermamente.

Allora Pascasio minacciò di portare Santa Lucia in un luogo dove avrebbe perso la sua castità, e così ordinò di portarla in una casa malfamata, affinché perdesse l’onore della verginità prima di essere decapitata. Ma poi accadde che i carnefici non riuscirono a muoverla, come se una mano gigantesca e invisibile la tenesse ferma. La legarono persino a diversi gioghi di buoi, che non riuscirono a spostarla.

Ostinazione diabolica

Tutto ciò sarebbe bastato a chiunque avesse un po’ di buon senso, per accettare che c’era una disposizione divina a non toccare questa vergine. Ma come è accaduto per molti di questi martiri, l’autorità ingiusta si ostinò, ostinandosi a metterla a morte, dimostrando così di essere mossa da un odio satanico, al di là del semplice odio naturale.

Pascasio allora fece accendere un grande falò intorno all’inamovibile Lucia, che però si mantenne impavida. Ma, altro miracolo, nemmeno il fuoco riuscì a toccare la vergine di Dio. Non disturbatela più, direbbe qualcuno. Non così l’odio satanico del prefetto e dei suoi carnefici.

Ma c’è di più: con il passare del tempo, Santa Lucia si dimostrò un canale del pensiero divino e profetizzò, ad esempio, la fine anticipata delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, le peggiori mai subite dai cristiani.

Infine, Pascasio ordinò la decapitazione di Lucia. Sentiva che era giunta l’ora del martirio e che la potenza di Dio la stava prendendo. L’anno era il 304. Due anni dopo l’imperatore Costantino avrebbe dato la libertà alla Chiesa.

Con informazioni tratte dalla rivista Arautos do Evangelho.

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate