Santa Scolastica figlia spirituale di San Benedetto e madre spirituale di moltitudini
Era gemella di san Benedetto, sia nella carne che nello spirito.
San Benedetto e Santa Scolastica
Redazione (10/02/2023 15:10, Gaudium Press) Santa Scolastica, sorella del Patriarca d’Occidente San Benedetto, era gemella del suo santo fratello. Due anime gemelle nella carne, ma anche nella santità. Anima innocente, su di lei non si hanno molte notizie.
Nacque a Norcia, ai piedi dell’Appennino, nell’anno 480.
La loro famiglia, di alto rango, fornì ai due gemelli un’ottima educazione, in particolare in materia di fede.
Quando i suoi genitori morirono, la Santa era alla ricerca di raccoglimento e preghiera e intanto suo fratello aveva lasciato l’eremo di Subiaco ed era andato a fondare il monastero di Montecassino. Allora Scolastica distribuì tutti i suoi beni ai poveri, e andò con una domestica alla ricerca di Benedetto, chiedendogli di essere il suo padre spirituale. San Benedetto, che già conosceva la virtù della sorella, ordinò che fosse fatta una stanza per lei e per la serva, e prescrisse per lei la stessa regola dei suoi monaci.
La fama di virtù di santa Scolastica attirò altre giovani donne, che si posero sotto la sua direzione e quella di san Benedetto. Nacquero così i Benedettini, un ordine che arrivò ad avere 14.000 monasteri.
Una volta all’anno, prima della Quaresima, i due santi fratelli si incontravano per parlare delle cose di Dio, in un colloquio sublime.
L’ultimo incontro tra i due fratelli
San Gregorio Magno papa narra dell’ultimo incontro che Benedetto ebbe con sua sorella Scolastica.
Era il primo giovedì di Quaresima del 547. San Benedetto andò a trovare la sorella nella solita casetta. Passarono l’intera giornata a parlare di Dio. Al tramonto, san Benedetto si alzò deciso a tornare al suo monastero e si sarebbero poi rivisti solo l’anno successivo.
Sentendo che presto sarebbe morta, Santa Scolastica chiese al fratello di trascorrere lì la notte e di rimanere in sua compagnia per non interrompere quei momenti così benedetti, al che il fratello rispose:
– Cosa dici? Non sai che non posso passare la notte fuori della clausura del convento?-
Santa Scolastica non disse nulla. Abbassò appena il capo e, nell’innocenza del suo cuore, chiese a Dio di concedergli la grazia di stare ancora un po’ con il fratello e padre spirituale, che tanto amava. In quel preciso istante il cielo si rannuvolò. Lampi e tuoni riempivano il firmamento. La pioggia cominciò a cadere torrenziale. Era impossibile salire su Monte Cassino con quel tempo. Scolastica chiese allora a suo fratello:
– Allora non esci? – San Benedetto, resosi conto dell’accaduto, le domandò:
– Cosa hai fatto, sorella mia? Dio ti perdoni per questo…
– Te l’ho chiesto e tu non mi hai voluto badare. Ho chiesto a Dio e Lui mi ha ascoltata – rispose la candida vergine.
Trascorsero quella notte in santa compagnia, il santo fondatore poté tornare al suo monastero solo il mattino del giorno dopo.
Infatti, tre giorni dopo santa Scolastica morì, e san Benedetto vide, dalla finestra della sua camera, l’anima della sorella salire al cielo sotto forma di una bianca colomba, simbolo dell’innocenza che ebbe sempre.
Il Patriarca del monachesimo occidentale portò il corpo nel suo monastero e lo seppellì nella tomba che aveva preparato per sé e dopo pochi mesi morì anche lui. . Così quei due fratelli che nella vita terrena erano stati uniti per vocazione si unirono anche nella morte.
lascia il tuo commento