“Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?”
Venerdì della XXIX settimana del tempo ordinario (anno pari)
23 ottobre ’20, San Giovanni di Capestrano
Lc 12, 54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
COMMENTO
Nel brano odierno del Vangelo di San Luca, Gesù fa un appello alla coscienza! Appello che anche oggi a maggior ragione rifarebbe!
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Il popolo eletto era diventato pragmatico, mentre la sua coscienza morale era avvolta da una nuvola di tiepidezza e rilassatezza. Per questo Gesù li rimproverava chiamandoli “ipocriti”! La maggior parte degli ebrei, infatti, erano stati contagiati dal materialismo dei farisei che attendevano un Messia-Re temporale, dotato di potenza militare e abilità politiche e teso a portare Israele alla sommità del potere mondiale. “Nihil novum sub sole!”
Abili a capire i fenomeni climatici, erano diventati ciechi nel distinguere il bene dal male: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: arriva la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: farà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”
Il tempo del Messia non sapevano giudicarlo! Davanti ai loro occhi si realizzavano miracoli a profusione, i loro orecchi ascoltavano insegnamenti di una sapienza meravigliosa e mai udita. Tuttavia, non volevano capire chi avevano davanti, cioè, l’Unto del Signore. Che durezza di cuore, che tristezza.
E oggi, non pecchiamo anche noi nel non riconoscere i segni dei tempi? Viviamo in un mondo che in tanti modi ha rinnegato Dio e fa salire in cielo, come fumo pestifero, crimini e bestemmie, e noi invece forse ci arrabbiamo per le situazioni che colpiscono i nostri vili interessi, il nostro più elementare egoismo! Apriamo gli occhi e le orecchie per non meritare il divino ammonimento di Gesù!
Il Divino Maestro continua, ed usa una metafora che appare misteriosa: “Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo”.
Chi è il nostro avversario? Anzitutto la coscienza contro la quale pecchiamo spesso. Lo è anche il prossimo che abbiamo offeso, o colui che non abbiamo perdonato. Ma lo è anzitutto Gesù, la cui causa merita sopra ogni altra cosa di essere amata in questo mondo.
Abbandoniamo il nostro egoismo, superiamo le nostre visioni a volte così egoistiche, e guardiamo attorno a noi con occhi di fede: cosa vediamo? Desolazione, peccato, perdita della fede. Come dobbiamo reagire? Con speranza ardente: Vieni Signore Gesù, vieni per Maria. Come Lei stessa promise a Fatima: alla fine il mio Cuore Immacolato Trionferà!
San Giovanni di Capestrano, frate mite e infuocato predicatore di crociate, ci sia di modello e intercessore per i futuri avvenimenti che sovrastano il mondo.
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