Scomunicato l’ex nunzio negli Usa
Con la scomunica, a mons. Carlo Maria Viganò è vietato, tra l’altro, di celebrare la Santa Messa e gli altri sacramenti.
Redazione (06/07/2024 12:14, Gaudium Press) Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha annunciato la scomunica “latae sententiae” per l’ex nunzio negli USA, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, per non aver riconosciuto la legittimità del Papa e dell’ultimo Concilio.
Nel comunicato diffuso dalla Santa Sede si legge che “il 4 luglio 2024, il Congresso del Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il processo penale extragiudiziale ex can. 1720 CIC contro Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo titolare di Ulpiana, accusato del reato riservato di scisma (can. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST)”.
Colpevole del reato riservato di scisma
“Sono note le sue dichiarazioni pubbliche che si traducono nel rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, alla comunione con i membri della Chiesa a lui sottoposti e alla legittimità e all’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II”, prosegue il documento.
“Al termine del processo penale, Viganò è stato riconosciuto colpevole del reato riservato di scisma. Il Dicastero ha dichiarato la sua scomunica latae sententiae ex can. 1364 § 1 CIC. La rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica”, si legge nella decisione, comunicata al presule venerdì 5 luglio 2024.
Vietato celebrare la Santa Messa e gli altri sacramenti
Il 20 giugno, l’arcivescovo Viganò aveva divulgato il decreto di convocazione a Roma per rispondere alle accuse. Il termine ultimo, per nominare un avvocato difensore che lo rappresentasse o per presentare una memoria difensiva, era il 28 giugno. Tuttavia, egli non lo aveva fatto e per questo motivo era stato nominato un difensore d’ufficio che, secondo le regole della legge, aveva assunto la difesa di Viganò.
Con la scomunica, all’ex nunzio negli USA viene proibito di celebrare la Santa Messa e gli altri sacramenti; di ricevere i sacramenti; di amministrare i sacramentali e di celebrare altre cerimonie del culto liturgico; di prendere parte attiva alle suddette celebrazioni; di esercitare uffici o doveri ecclesiastici o ministeri o funzioni; di compiere atti di governo. (EPC)
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