Si limita l’accesso dei giornalisti accreditati ad alcune dichiarazioni del Papa
La decisione fa seguito all’espressione “frociaggine” usata dal Papa durante un incontro coi vescovi italiani.
Foto: Engin Akyurt su Unplash
Redazione (11/06/2024 13:08, Gaudium Press) Il Messaggero riferisce che nonostante la raccomandazione del Papa “di non dire nulla ai giornalisti” (che comunque non erano presenti, tranne quelli dei media della Conferenza episcopale italiana), è uscita dalle ‘sacre mura’, l’espressione usata dal Pontefice riguardo gli omosessuali. L’episodio è avvenuto durante l’incontro con i vescovi italiani del 20 maggio, in cui il Papa ha usato il termine ‘frociaggine’ [ndr: termine dispregiativo per indicare gli omosessuali, ndr] per la presenza nei seminari.
“Papa Francesco, stanco di affrontare continue emergenze comunicative che danneggiano la sua immagine e ostacolano la sua azione di governo, ha deciso di stringere ‘ancora di più i rubinetti’ con la stampa accreditata in Vaticano”.
Così, alla già lunga serie di restrizioni già in atto (impensabili ai tempi di Wojtyla e Ratzinger) ne ha aggiunte altre.
Con effetto immediato, molti degli audio delle udienze di gruppo nel palazzo apostolico, che prima erano disponibili in diretta in sala stampa, non saranno più disponibili, così come i testi dei discorsi preparati. Questi sono sempre stati distribuiti sotto embargo in attesa della loro lettura [da parte del Pontefice] per facilitare il lavoro della stampa.
Solo le catechesi relative all’udienza generale del mercoledì e alla preghiera dell’Angelus rimarranno inalterate e diffuse. I testi che verranno distribuiti ai giornalisti, invece, saranno solo quelli pronunciati dal Papa, per garantire al Vaticano una certa vigilanza sulle dichiarazioni spontanee del Pontefice”, ha dichiarato Il Messaggero
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