Gaudium news > Siamo invitati a condividere la Pasqua con Cristo, si tratta solo di accoglierlo, ha detto il Papa.

Siamo invitati a condividere la Pasqua con Cristo, si tratta solo di accoglierlo, ha detto il Papa.

Ieri Papa Leone XIV ha ripreso le catechesi che si svolgono durante l’anno giubilare.

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Foto: Screenshot YouTube Vatican Media

Redazione (07/08/2025 16:26, Gaudium Press) Ieri mattina, durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro, Papa Leone ha ripreso il ciclo di catechesi che si svolge durante l’anno giubilare. Ha avuto come tema “Gesù Cristo, nostra speranza. III. La Pasqua di Gesù. 1. La preparazione della cena. «Preparateci là il necessario» (Mc 14,15)”.

È nel «volto di Cristo» che «la nostra speranza prende forma e consistenza», ha esordito il Santo Padre.

«Oggi iniziamo a riflettere sul mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù. Cominciamo meditando una parola che sembra semplice, ma che custodisce un segreto prezioso della vita cristiana: “preparare”», ha detto il Papa.

«Nel Vangelo di Marco si racconta che “il primo giorno della festa degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: “Dove vuoi che andiamo a prepararti la cena pasquale?”» (Mc 14,12). I discepoli intuiscono che sta per accadere qualcosa di importante. La risposta del Signore è un po’ enigmatica: “Andate in città; là troverete un uomo che porta una brocca d’acqua” (v. 13).

«In questo episodio, il Vangelo ci rivela che l’amore non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole. Non si tratta di una semplice reazione, ma di una decisione che richiede preparazione. Gesù non affronta la sua Passione per fatalità, ma per fedeltà a un cammino accolto e percorso con libertà e attenzione. Questo è ciò che ci consola: sapere che il dono della sua vita nasce da un’intenzione profonda, non da un impulso improvviso», ha insegnato Leone.

Dio ci precede nell’amore, nel suo progetto su di noi

La sala era già preparata per la Pasqua, il che significa che «Dio ci precede sempre». «È Lui che ha pensato tutto, disposto tutto, deciso tutto. Tuttavia, chiede ai suoi amici di fare la loro parte. Questo ci insegna qualcosa di essenziale per la nostra vita spirituale: la grazia non elimina la nostra libertà, ma la risveglia. Il dono di Dio non annulla la nostra responsabilità, ma la rende feconda».

«Oggi come allora, c’è una cena da preparare», ha detto il Papa. Non si tratta solo della liturgia, perché nella vita quotidiana «è possibile vivere tutto come offerta e ringraziamento». Ma per vivere bene questa offerta, non è tanto necessario fare di più, quanto «togliere ciò che ostacola», «ridimensionare le pretese, smettere di coltivare aspettative irrealistiche».

Noi siamo chiamati a preparare la Pasqua con il Signore, oggi

«Cari fratelli e sorelle, anche noi siamo invitati a “preparare la Pasqua” del Signore. Non solo quella liturgica, ma anche quella della nostra vita. Ogni gesto di disponibilità, ogni atto gratuito, ogni perdono offerto in anticipo, ogni sforzo accettato con pazienza è un modo per preparare un luogo dove Dio possa abitare. Possiamo quindi chiederci: quali spazi della mia vita devo riordinare affinché siano pronti ad accogliere il Signore? Cosa significa per me oggi “preparare”? Forse rinunciare a una pretesa, smettere di aspettare che l’altro cambi, fare il primo passo. Forse ascoltare di più, agire di meno o imparare ad avere fiducia in ciò che è già stato preparato».

Se accogliamo l’invito a preparare la comunione con Dio, ci rendiamo conto che «siamo circondati dai segni» dell’amore di Dio. «Il Signore ci conceda di essere umili preparatori della sua presenza. E, in questa disponibilità quotidiana, cresca anche in noi quella serena fiducia che ci permette di affrontare tutto con il cuore libero. Perché dove si è preparato l’amore, la vita può davvero fiorire», ha concluso il Papa.

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