Soppresso il Sodalizio di Vita Cristiana
Presso la sede del Dicastero per la Vita Consacrata, il Superiore Generale ha firmato un decreto di scioglimento definitivo della Società di Vita Apostolica, fondata negli anni ’70 e molto attiva in America Latina. Il fondatore e la dirigenza sono stati accusati di abusi e corruzione.
Redazione (15/04/2025 15:18, Gaudium Press) Da oggi il Sodalizio di Vita Cristiana, meglio conosciuto come “Sodalicio”, non esiste più. In seguito agli scandali per abusi e corruzione di alcuni suoi dirigenti, ieri, 14 aprile 2025, è stato firmato un decreto che sopprime la società laicale fondata negli anni ’70 e diffusa nell’America Latina, dove ha rappresentato una delle realtà più attive nell’evangelizzazione. L’annuncio è stato dato dallo stesso Sodalizio di Vita Cristiana (SVC) in una nota pubblicata sul suo sito ufficiale:
“Vi informiamo che oggi, 14 aprile 2025, il Superiore Generale del Sodalizio ha firmato il decreto di soppressione della nostra comunità presso la sede del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, alla presenza di Suor Simona Brambilla, Prefetto del Dicastero. Jordi Bertomeu Farnós è stato nominato Commissario Apostolico per i compiti relativi alla soppressione del Sodalizio. Con dolore e obbedienza, accettiamo questa decisione specificamente approvata da Papa Francesco, che pone fine alla nostra società”.
“Prima di tutto, ringraziamo Dio per la nostra vocazione, perché ci ha chiamati, senza alcun merito, a servire nella Chiesa. Apprezziamo il fatto che, grazie alla sua azione amorevole, ha permesso a molte persone di diversi Paesi di vivere con noi un’esperienza comune di fede autentica, di fraternità e di ardore apostolico, che ha portato molti frutti…”.
Il processo
Jordi Bertomeu Farnós è stato nominato commissario apostolico per le attività legate alla soppressione del Sodalizio. È un membro del Dicastero per la Dottrina della Fede, incaricato in passato da Papa Francesco di indagare, insieme all’arcivescovo Charles Scicluna, sui casi di abuso in Cile e in altre parti dell’America Latina, tra cui il Perù, paese natale del fondatore Luis Fernando Figari, espulso dal Sodalizio nell’agosto del 2024 a causa di accuse di violenze fisiche, psicologiche e sessuali, anche su minori. Espulso, cioè, dal movimento da lui stesso creato.
Il caso del Sodalizio risale ai primi anni 2000, dopo che le denunce di ex membri hanno dato il via a indagini e servizi giornalistici su abusi, umiliazioni e maltrattamenti nei confronti di membri delle comunità “Sodalizio”, per lo più giovani. Nel 2015, la pubblicazione del libro dei giornalisti Pedro Salinas e Paola Ugaz raccolse le testimonianze delle vittime e, da quel momento, si sono susseguiti vari provvedimenti da parte della Procura peruviana e indagini interne al Sodalizio stesso fino all’intervento del Papa, che ha sempre prestato molta attenzione al caso. All’inizio di dicembre dello scorso anno, il Pontefice aveva ricevuto Salinas e Ugaz al Palazzo Apostolico, accompagnati dalla giornalista Elise Harris Allen, che aveva raccontato le denunce legali e gli attacchi, soprattutto via social media, che avevano ricevuto a causa del loro lavoro.
Oggi, dunque, l’annuncio ufficiale dello scioglimento. Una decisione che viene accolta “con tristezza e obbedienza” dai membri, come sottolinea la nota pubblicata sul sito web, dove è allegato anche il recente “rapporto” sugli atti riparatori messi in atto dal movimento dal maggio 2016 all’aprile 2025, tra cui il sostegno accademico, l’aiuto terapeutico e le riparazioni economiche.
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