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Suor Fortunata Viti e i segreti del suo angelo custode

La beata aveva una dote straordinaria nel comunicare con il suo angelo custode.

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Rita Sberna (02.07.2020 10:00, Gaudium Press) Anna Felice Viti è nata in provincia di Frosinone esattamente a Veroli, nel 1827, morì nel 1922 all’età di 95 anni. Entrò tra le monache benedettine all’età di 25 anni, e prese il nome di Maria Fortunata. La monaca aveva molta fiducia verso il suo angelo custode, spesso si rivolgeva a lui durante la giornata.

Aveva un atteggiamento ingenuo e familiare nei confronti del suo protettore celeste, e le sue consorelle rimanevano meravigliate perché in lei vi era la conoscenza anche delle cose più nascoste. Con tutta semplicità ella rispondeva: “Il mio angelo custode me l’ha fatto sapere”.

Un episodio angelico straordinario

Un giorno accadde che c’erano da preparare 12 letti per degli ospiti inattesi, quando lo chiesero a suor Fortunata, ella disse: “Lo sapevo, il mio angelo custode me ne ha avvertita”.

Una monaca al momento del processo di beatificazione di suor Fortunata, riporta il seguente episodio in cui l’angelo rese alla suora un servizio di carità: Avevo uno zio che, di tanto in tanto, veniva a rendermi visita. Siccome egli sapeva che Alfonso, il fratello della serva di Dio, era nella necessità, egli mi dava abitualmente per lui un’elemosina di cinque lire che suor Fortunata rimetteva, con l’assenso della badessa, a suo fratello. Mio zio era ritornato a vedermi ed aveva, come d’abitudine, lasciato le cinque lire. Volli darle alla serva di Dio ma, stordita come sono, le dimenticai in un cassetto.

Alcuni giorni più tardi, suor Fortunata venne a vedermi per chiedermi il denaro destinato a suo fratello. Io le dissi: “Ma ve l’ho già dato!”. Ella rispose con dolcezza: “Voi vi sbagliate, io non ho ricevuto niente”. “Sì, sì, le risposi, vi ho dato quel denaro”, poiché ero persuasa che l’avevo fatto. Allora ella mi disse con un sorriso amichevole: “Per favore, non ve la prendete a male se vi dico dove avete lasciato il denaro. Esso è nel cassetto di cui avete la chiave”. Io le risposi: “Ebbene, venite con me e prendete quel denaro, se lo troverete!”. Ed ecco che, aprendo il cassetto, ella mi mostrò le cinque lire. Non ne rivenivo dallo stupore, ed ammisi che la serva di Dio aveva la conoscenza delle cose nascoste e segrete.

Suor Maria Fortunata Viti, è stata proclamata beata da Papa Paolo VI nel 1967.

Preghiera all’angelo custode

Angelo benignissimo, mio custode, tutore e maestro, mia guida e difesa, mio sapientissimo consigliere e amico fedelissimo, a te io sono stato raccomandato, per la bontà del Signore, dal giorno in cui nacqui fino all’ultima ora della mia vita. Quanta riverenza di debbo, sapendo che mi sei dovunque e sempre vicino! Con quanta riconoscenza ti devo ringraziare per l’amore che nutri per me, quale e quanta confidenza per saperti il mio assistente e difensore! Insegnami, Angelo Santo, correggimi, proteggimi, custodiscimi e guidami per il diritto e sicuro cammino alla Santa Città di Dio. Non permettere che io faccia cose che offendano la tua santità e la tua purezza. Presenta i miei desideri al Signore, offrigli le mie orazioni, mostragli le mie miserie e impetrami il rimedio di esse dalla sua infinita bontà e dalla materna intercessione di Maria Santissima, tua Regina. Vigila quando dormo, sostienimi quando sono stanco, sorreggimi quando sto per cadere, alzami quando sono caduto, indicami la via quando sono smarrito, rincuorami quando mi perdo d’animo, illuminami quando non vedo, difendimi quando sono combattuto e specialmente nell’ultimo giorno della mia vita, siimi scudo contro il demonio. In grazia della tua difesa e della tua guida, ottienimi infine di entrare nella tua gloriosa dimora, dove per tutta l’eternità io possa esprimerti la mia gratitudine e glorificare assieme a te il Signore e la Vergine Maria, tua e mia Regina. Amen.

 

 

 

 

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