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Suor Simona Brambilla, il caso “Araldi del Vangelo”, la misericordia e l’ascolto sinodale.

 Gli otto anni di persecuzione ideologica hanno finito per mettere in luce le cattive intenzioni e l’abuso di potere di alcuni ecclesiastici, e hanno rivelato la scarsa correttezza canonica e morale di molti di questi “interventori”…

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Foto: Vatican News

Redazione (23/11/2025 21:29, Gaudium Press) Il libro su “Il Commissariamento degli Araldi del Vangelo”, pubblicato poche settimane fa, ha suscitato grande scalpore nei circoli cattolici in Brasile e non solo.

Tradotto anche in spagnolo e in italiano, il libro potrà senza dubbio divenire un “best-seller”. (su questo argomento, vedi articoli: Comunicato stampa sul libro “Il Commissariato degli Araldi del Vangelo”, Il caso degli Araldi del Vangelo, Mons.Damasceno chiede le dimissioni del commissariato degli Araldi del Vangelo. E ora?)

E non potrebbe essere altrimenti, poiché l’opinione pubblica è ansiosa di conoscere la verità che si cela dietro l’ondata diffamatoria scatenata contro l’Istituzione negli ultimi anni.

Questi otto anni dolorosi nei quali gli Araldi del Vangelo hanno mantenuto il silenzio e la cortesia – insieme a un corretto comportamento – non hanno fatto altro che accumularsi nella diga che li conteneva, fino a quando questa non ha più potuto sostenere un tale volume di irregolarità ed è stata abbattuta dai fatti stessi!

In effetti, la “misericordia” di cui è stata oggetto l’istituzione è sconcertante:

Ordinazioni diaconali e presbiterali proibite de “suo iure” dal Cardinale Braz de Aviz – si noti che, secondo il Diritto Canonico, nessun Commissario Pontificio (o Dicastero) ha il potere di impedire che diaconi transitori idonei accedano al presbiterato, se non vi è un impedimento canonico.

[1]

Impossibilità di dialogo con i superiori del Dicastero che li hanno censurati – il che rivela una flagrante limitazione della difesa;

Abuso di autorità[3] non solo da parte di Sua Eminenza il Cardinale João Braz de Aviz – secondo l’ampia documentazione raccolta nel libro –, ma anche dell’attuale Prefetto del Dicastero, la Rev.da Sr. Simona Brambilla, estremamente disponibile ad ascoltare i detrattori dell’Associazione, ma poco incline ad ascoltare la controparte e persino colui che è stato inviato a rappresentare il dicastero, cioè lo stesso Commissario Card. Raymundo Damasceno.

Suor Brambilla, la prima donna a capo di un Dicastero, ha finito per vanificare quella che lei stessa aveva definito la “conversione sinodale”, il cui scopo è, secondo le sue stesse parole, “ascoltare, […] con la consapevolezza che l’altra persona ha molto da rivelarmi e che lo Spirito può parlare attraverso chiunque”; [4] ancora di più se questa persona ha le prove di ciò che dice.

Infatti, gli Araldi del Vangelo hanno ricevuto un giudizio favorevole in altri 30 procedimenti civili – avviati in parte su istigazione degli stessi emissari del dicastero –, dimostrando così un certo disprezzo per la giustizia brasiliana (e latinoamericana) e per i giurati di fama che hanno espresso pareri così chiari sull’Istituzione, come l’illustre Ives Gandra.

In sintesi, tutto questo “affaire” è stato gestito con grande “misericordia” sinodale, in cui i suoi autori esercitano un’inconfessata sovranità di giudizio, attribuendosi i ruoli di querelanti, ufficiali giudiziari, periti e, naturalmente, anche di giudici. In questi casi, anche i cardinali – come Mons.Damasceno – finiscono per essere condannati alle dimissioni, dato che le sentenze sembrano essere state redatte prima di qualsiasi processo…

Ciononostante, otto anni di persecuzione ideologica sono serviti non solo a mettere in luce la malafede e l’abuso di potere di alcuni ecclesiastici, ma anche a rivelare la condotta inadeguata (canonica e morale) di molti di questi intervenienti; oltre a evidenziare la brama di accaparrarsi il patrimonio di queste stesse Associazioni e Istituti, al punto da volerli sciogliere con l’intento di impossessarsi dei loro beni patrimoniali. [5]

Tale congiuntura, rivelatrice di una situazione più grave di quanto si potesse supporre, all’interno della Chiesa stessa, richiede trasparenza e giustizia.

Ogni giorno vengono alla luce nuovi abusi da parte di coloro che, nel caso in questione, distorcono la verità, al punto da indurre in errore lo stesso Papa Leone XIV, attraverso informazioni infondate e menzognere. [6]

Di fronte a questa situazione confusa, cosa farà Leone XIV?

Per ora, sembra opportuno che di giorno in giorno venga rivelata la vita di ciascuno (e ciascuna) di coloro che hanno cercato di diffamare, calunniare e danneggiare gli Araldi del Vangelo, in modo che, al momento opportuno, sia chiara a tutti la “misericordia” che ha mosso tutto questo processo.

Quando un libro viene considerato un “best-seller”, i primi a desiderarne nuovi volumi sono proprio i lettori.

Di Bonifácio Silvestre

 

[1] Cfr. Codice di Diritto Canonico. San Paolo: Loyola, 2024, hic, c. 1030. Cfr. anche pp. 182-186.

[2] Cfr. Codice di Diritto Canonico. San Paolo: Loyola, 2024, hic, c. 221 e 1627.

[3] Cfr. Codice di Diritto Canonico. San Paolo: Loyola, 2024, hic, c. 1378 § 1º.

[4] “La conversione sinodale inizia con l’ascolto”. Intervista a Simona Brambilla. In: https://ihu.unisinos.br/659549-a-conversao-sinodal-comeca-com-a-escuta-entrevista-com-simona-brambilla

[5] Si raccomanda la lettura delle pagine 245-249 dell’opera “Il Commissariato degli Araldi del Vangelo”, dove tale comportamento spurio non manca di sollevare anche l’ipotesi di un’eventuale usurpazione d’ufficio.

[6] Chi fosse interessato a leggere il comunicato stampa pubblicato dagli Araldi del Vangelo, può consultare: https://www.arautos.org/arautos/sobre-o-livro-o-comissariado-dos-arautos-do-evangelho

 

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