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Un manifesto funebre per il 2020: è ciò che ha fatto un parroco

Un parroco cuneese celebra una funzione per il 2020 e mette i manifesti.

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Rita Sberna (31.12.2020 17:00, Gaudium Press) L’ultimo saluto al defunto (un po’ bizzarro in questo caso) che sarebbe “l’anno 2020 in Covid”, è l’iniziativa del sacerdote don Gianluigi Marzo, parroco di un paese della pianura cuneese, che il pomeriggio del 31 gennaio ha celebrato l’adorazione eucaristica un una versione un po’ speciale.

“Finalmente dopo 366 giorni di agonia ed ansia, è venuto a mancare l’anno ventiventi in Covid 19 – si legge sul manifesto – ne danno la lieta notizia tutti i fedeli e coloro che sono stati atterriti dalla sua presenza. Le esequie saranno celebrate in forma privata con un’adorazione eucaristica giovedì 31 dicembre alle ore 17,30 ( sempre in presenza contingentata)”.

A La Repubblica, il parroco don Gianluigi dice: “E’ un messaggio che va letto con la testa oltre che con gli occhi. La mia è stata più che altro una scelta di comunicazione. Avrei dovuto annunciare la celebrazione di domani, questa sera alla fine della messa ma le persone che possono partecipare sono poche per via del contingentamento e ho pensato che, invece, la bacheca dei defunti, in questo momento, è uno spazio che i parrocchiani controllano spesso. Così ho scelto questa forma che non vuole essere un’offesa. Come cristiani ringrazieremo il signore di non averci abbandonato in questo anno difficile, gli affideremo le persone che non ci sono più – spiega ancora – Ma allo stesso tempo chiediamo che un anno simile non si presenti mai più”.

Il manifesto è stato rilanciato sui social attraverso la pagina della parrocchia, a qualcuno è riuscito anche a strappare un sorriso.

“Qualcuno, pensando a un vero annuncio, ha detto che avevo dimenticato il nome del morto” racconta il sacerdote che in questo anno di Covid ha seppellito 53 concittadini.

“Si dispensa dalle visite, dagli assembramenti da festeggiamenti vari e inutili che potrebbero favorirne il ritorno”. Un vero e proprio invito a rispettare le regole anche all’ultimo dell’anno.

Speriamo che questo 2020 si concluda così e che nel 2021 non si ripresentino i problemi attraversati fino ad oggi, ovviamente la speranza fa parte dei cristiani ma a fare sempre la differenza sono le persone che se aprono il cuore a Dio allora diventano anime buone e impastate di preghiera, capaci di regalare un anno ricco di cose belle. La differenza la fanno le persone perché sono le persone che creano gli eventi e che compongono gli anni. Quindi il 2021 dipende da noi e da quello che ne vorremo fare.

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