Una nuova martire dei nostri giorni: Nadia De Munari uccisa in Perù a colpi di machete
Era missionaria laica e aiutava i bambini bisognosi, originaria di Schio (Vicenza) è stata assalita con un machete durante un tentativo di rapina.
Rita Sberna (28.04.2021 06:46, Gaudium Press) Nadia De Munari, aveva 50 anni, originaria di Schio (Vicenza), era missionaria laica e si trovava in Perù per aiutare i bambini bisognosi, ma la sua vita volge al termine troppo presto a causa di un assalto probabilmente durante una rapina, che la vede coinvolta come vittima: uccisa a colpi di machete durante il sonno.
E’ stata inutile la corsa all’ospedale. La donna era responsabile nel centro “Mamma mia” di Nuevo Chimbote, realizzato da padre Ugo De Censi.
L’aggressione
Il quotidiano locale Diario de Chimbote scrive quanto segue sulla vicenda: “L’aggressione – secondo il quotidiano compiuta con un’ascia e una sbarra metallica – è avvenuta nella casa famiglia «Mamma mia» martedì mattina. La polizia ha interrogato le cinque persone presenti nella struttura, tra cui un cittadino italiano. Anche un’altra donna, Lisbet Ramirez Cruz, è stata aggredita dai criminali e gli investigatori ritengono particolarmente utile la sua testimonianza”.
A Schio, la ricordano così
Queste sono state le parole della mamma di Nadia: «Nadia è una martire» e così ha riferito il parroco di Schio, don Gaetano Santagiuliano: «Parole che non potrebbero essere più vere perché Nadia ha donato la sua vita, ci ha messo il sangue».
Schio e i suoi cittadini in questo momento si trovano sotto choc.
La donna, tornava a casa ogni 2-3 anni ed era felice del servizio che svolgeva attraverso l’operazione Mato Grosso. Gestiva sei asili e la scuola elementare situata in una zona periferica.
La diocesi si stringe al dolore della famiglia.
Il ricordo della cugina
Katia De Munari, è l’assessore del comune di Schio, cugina della vittima che così la ricorda su facebook: «Oggi è giunto inaspettato e crudele un altro duro colpo da dover accettare…. Sei sempre stata il sole per tutti noi, hai dedicato la tua vita ad amare ed aiutare il prossimo… I tuoi bambini erano fonte di orgoglio e gioia per te e io non vedevo l’ora di ricevere tue notizie, video e le innumerevoli foto del tuo bellissimo mondo pieno d’amore».
Il martire, in effetti, è il più genuino testimone della verità sull’esistenza. Egli sa di avere trovato nell’incontro con Gesù Cristo la verità sulla sua vita e niente e nessuno potrà mai strappargli questa certezza. Né la sofferenza né la morte violenta lo potranno fare recedere dall’adesione alla verità che ha scoperto nell’incontro con Cristo. Ecco perché fino ad oggi la testimonianza dei martiri affascina, genera consenso, trova ascolto e viene seguita.
(Giovanni Paolo II)
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