«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta»
Martedì della XXXIV settimana del T. O.
24 novembre, santi Andrea Dung-Lac e compagni martiri
Lc 21, 5-11
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
COMMENTO
“Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”, disse Gesù profetizzando contro il tempio di Gerusalemme. Noi, oggi, vedendo ovunque chiese in fiamme, ripensiamo a quelle parole e ci domandiamo quale sia il loro senso più profondo. Potranno applicarsi ai giorni nostri? In quale modo?
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Il brano odierno contiene profezie sul futuro immediato e remoto. Gesù annuncia la devastante distruzione del Tempio e mette in guardia sui diversi pseudo-messia che verranno nel suo nome, pur non avendo niente a che fare con Lui. Il Signore, poi, aggiunge dei dettagli sulla fine dei tempi: “quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non è subito la fine”. E, ancora: “si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo”.
Panorami, senz’altro, imponenti e agghiaccianti che si avvereranno col passare del tempo, come si avverò nel momento opportuno la rovina di Gerusalemme e l’annientamento del Tempio. Quante guerre hanno conosciuto i secoli scorsi? Siamo ormai esperti di pestilenze! Cosa ci nasconde ancora il futuro?
Le chiese che bruciano in Francia e nel Cile, o che sono demolite in Cina, o vendute nei paesi dell’ex-cristianità, i simboli del cattolicesimo vandalizzati negli Stati Uniti, cosa ci vogliono dire? Ascoltiamo i primi ruggiti terrificanti di una grande persecuzione religiosa anti-cattolica, animata da intolleranza cristofobica? Ma la cosa più sintomatica è la paralisi spirituale dei fedeli. Quale è, infatti, la reazione dei cattolici? Anche nelle alte sfere la maggior parte delle volte si ascolta per lo più il silenzio! Silenzio di chi considera ormai persa una tradizione secolare perché scomoda al globalismo laicista?
Forse vedremo ancora ardere molti altri simboli della cristianità, ma una cosa ci deve riempire di speranza. La Chiesa Cattolica vive in eterno. Non ha scadenze come le ebbe la vecchia sinagoga. Essa non vale per i suoi monumenti bensì per le sue ricchezze spirituali. Possiamo perdere cattedrali storiche, basiliche emblematiche, e altri capolavori dell’arte. Saranno senza alcun dubbio perdite drammatiche, ma l’importante è che restino cuori con fede accesa, con speranza incrollabile, con carità magnanima e che siano in grado, per il sacramento dell’ordine, di rinnovare il santo sacrificio della Croce. Questi saranno capaci di mettere su bellezze architettoniche e artistiche di ogni tipo e ancora più belle.
I monumenti possono essere distrutti, molti lo sono già e chissà quanti potranno esserlo nel futuro prossimo, ma Dio è invincibile, e per mezzo di un resto di credenti scelti, deboli ma fedeli, potrà far sorgere delle meraviglie nuove con uno splendore tale da somigliare, come mai nella Storia, alla Gerusalemme del Cielo.
La Santissima Vergine Maria, Regina della Pace, ci conceda una certezza della vittoria di Dio capace di attraversare indenne e gagliarda le vicissitudini di questo tempo nefasto. Alla fine trionferà il Sacro Cuore di Gesù, malgrado i suoi nemici! E trionferà per Maria!
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