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Visita dell’Arcivescovo di Pechino a Hong Kong

Tra pochi giorni, il controverso arcivescovo di Pechino, monsignor Joseph Li Shan, inizierà una visita di cinque giorni a Hong Kong.

cardeais hong kong

Foto: Cardinale Zen/ Twitter

Redazione (10/11/2023 15:32, Gaudium Press)  Tra pochi giorni, il 14 novembre, il controverso arcivescovo di Pechino, monsignor Joseph Li Shan, compirà una storica visita a Hong Kong della durata di cinque giorni, evento che sta avendo numerose ripercussioni, anche negative. L’arcivescovo Li Shan è presidente dell‘Associazione patriottica dei cattolici cinesi filocomunisti e il suo viaggio a Hong Kong è una risposta alla visita del cardinale gesuita Chow di Hong Kong a Pechino, avvenuta in aprile.

Secondo Asia News, con questo incontro i due vescovi intendono ridurre “incomprensioni e pregiudizi”.

Ad ogni modo, è vero che non tutti nella Chiesa locale sono contenti dell’imminente visita del vescovo di Pechino, come quei settori che sono in sintonia con il cardinale Joseph Zen, ex vescovo dell’isola.

Il Pillar Catholic riferisce che è in atto una polemica ,anche se dai toni diplomatici, proprio a causa della vicinanza del vescovo di Pechino al Partito Comunista Cinese. In effetti, l’Associazione patriottica dei cattolici cinesi, guidata dal vescovo Li Shan, è presente dietro la nomina di vescovi dalla Cina continentale senza l’approvazione del Vaticano che indebolisce ulteriormente il criticato e ancora segreto accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi.

Naturalmente la questione che divide i cattolici di Hong Kong non è solo religiosa:  molti vedono nell’arcivescovo Li Shan un rappresentante non ufficiale di un regime che vuole annullare completamente le libertà ancora esistenti nel regime speciale di Hong Kong; un regime che ha progressivamente manovrato per eliminare queste libertà, come ad esempio con l’approvazione della Legge sulla sicurezza nazionale del 2020, le cui sezioni “oscure” tengono in carcere diversi attivisti dei diritti civili, tra cui il cattolico Jimmy Lai.

Il cardinale di Hong Kong, mons. Stephen Chow, durante la solenne celebrazione di ritorno da Roma dopo il Concistoro in cui ha ricevuto la berretta cardinalizia e la partecipazione al Sinodo, ha parlato di una migliore comunicazione tra Cina e Hong Kong, affinché Hong Kong possa essere un “ponte della Chiesa” tra Oriente e Occidente.

Ma sembra che il ponte a Hong Kong sia già rotto, poiché ci sono ancora molti cattolici che sostengono che il regime comunista di Pechino continua a perseguitare la Chiesa nel Paese e le sue libertà sull’isola. (SCM)

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