Leone XIV: “La sublime bellezza dell’universo ci riempie di meraviglia e di gioia misteriosa”

Il Pontefice ha ricevuto in udienza gli studenti della Scuola Estiva della Specola Vaticana, l’Osservatorio Astronomico Vaticano.

Redazione (17/06/2025 08:32, Gaudium Press) Nella mattinata di ieri, lunedì 16 giugno, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza gli studenti della Scuola Estiva della Specola Vaticana, l’Osservatorio Astronomico Vaticano. Per tutto il mese di giugno, questi giovani studiosi di astronomia saranno presenti nella sede di Castel Gandolfo, alle porte di Roma.

Il tema della Scuola Estiva di quest’anno è: “Esplorare l’Universo con il telescopio spaziale James Webb”. Dal 1° al 27 giugno, 24 giovani astronomi provenienti da 22 nazioni, analizzeranno i risultati dei primi tre anni di attività del telescopio spaziale James Webb, inaugurato nel Natale del 2021.

Nel suo discorso, il Santo Padre ha sottolineato che questo è “un momento entusiasmante per essere astronomi”, perché per la prima volta “possiamo guardare in profondità nelle atmosfere di esopianeti dove potrebbe svilupparsi la vita e studiare le nebulose dove si formano i sistemi planetari stessi”. Attraverso questo telescopio è persino possibile “rintracciare la luce ancestrale di galassie lontane, che ci parla dell’inizio del nostro universo”.

Il Pontefice sottolinea poi che gli autori delle Sacre Scritture non avevano questo privilegio, ma attraverso l’immaginazione poetica e religiosa hanno saputo descrivere il momento della creazione in cui «le stelle brillano gioiose nei loro posti di guardia: egli le chiama, ed esse rispondono: “Eccoci”, e brillano gioiosamente per colui che le ha create» (Baruc 3, 34-35). Anche oggi le immagini del James Webb ci riempiono di stupore e persino di una gioia misteriosa, contemplando la sua sublime bellezza.

«Siamo una parte piccola ma significativa» del cosmo

Ringraziando gli scienziati che hanno lavorato per rendere pubbliche queste immagini e che sono stati generosi nel condividerle, Leone XIV li ha esortati a «non esitare a condividere la gioia e lo stupore che nascono dalla contemplazione dei “semi” che, secondo le parole di Sant’Agostino, Dio ha sparso nell’armonia dell’universo».

Il Pontefice ha anche sottolineato che questo telescopio ci ha permesso di vedere il mondo che ci circonda in un modo nuovo, ampliando la nostra conoscenza. Ha ricordato inoltre che «siamo una parte minuscola ma significativa» del cosmo. «Attraverso la ricerca della conoscenza, ciascuno di voi potrà contribuire a costruire un mondo più pacifico e giusto», ha concluso il Papa. (EPC)