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«Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua»

Bibbia 2

03 FEBBRAIO 2021

MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

San Biagio, Vescovo e Martire

Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Commento:

Gesù si meravigliò dell’incredulità dei nazareni. Quale sarebbe la sua reazione davanti al mondo di oggi?

***

Nel passo odierno Gesù è motivo di scandalo per i suoi compaesani. La causa è sconcertante: i miracoli da Lui compiuti! I nazareni non riescono a credere che tra di loro qualcuno possa distinguersi ed emergere così tanto dalla mediocrità generale. E, in realtà, si ribellano alla dimensione soprannaturale mostrata loro dal Signore. La superiorità di Gesù dà fastidio, perché è un invito rivolto a loro ad alzare lo sguardo verso l’alto. I nazareni si rifiutano perché per loro è più comodo restare nella loro banalità.

Mutatis mutandis: nel mondo moderno, almeno gran parte della popolazione, avrebbe una reazione simile. Forti dello sviluppo scientifico, tecnico e tecnologico, gli uomini considererebbero superflua la figura di un Messia che invita ad aprirsi ad una prospettiva di eternità e ad una vita spirituale segnata dalla grazia soprannaturale. Purtroppo, l’idolo progresso, con la sua promessa di “redenzione” terrena, occupa lo spazio mentale ed affettivo di larga parte dell’opinione pubblica mondiale.

In particolar modo, all’Occidente, all’ex-Civiltà-Cristiana, il Signore oggi rivolgerebbe un rimprovero simile a quello del vangelo: “un profeta non è disprezzato se non nella sua patria”. E, quale altra regione del mondo fu veramente “patria” del Signore se non i paesi di cultura cristiana? Ma ai nostri giorni, dopo un processo di decadenza multisecolare, non riconosciamo più, come nostro concittadino, il Divino Maestro. Al limite lo si considera come uno in più nel supermercato delle pseudo-spiritualità, le più svariate, che riempiono di vuoto la gente della nostra era.

Quale non sarà la delusione di Nostro Signore pensando alla nostra generazione?

Cerchiamo almeno noi di consolarlo! Mettiamolo al centro del nostro cuore, con sincera carità, con fede, con speranza! La Vergine Maria, nostra amatissima Madre, interceda per noi, affinché possiamo comparire, davanti al giudice, santi ed immacolati, fedeli all’unico e vero Signore, senza aver mai piegato le ginocchia e baciato i moderni Baal che si presentano subdolamente mascherati come falsi profeti.

 

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