Gaudium news > LA MIA VITA “Pensavo di non servire”, il libro – testimonianza di don Francesco Cristofaro

LA MIA VITA “Pensavo di non servire”, il libro – testimonianza di don Francesco Cristofaro

La disabilità e la vocazione, due facce della stessa medaglia che hanno portato il giovane sacerdote calabrese ad essere un testimone dell’amore di Dio.

unnamed

Rita Sberna (22.04.2021 11:24, Gaudium Press) Don Francesco Cristofaro è parroco nella Parrocchia “Santa Maria Assunta” in Simeri Crichi. E’ nato con una paresi spastica alle gambe, motivo di sofferenza che lo ha accompagnato per tanti anni combattendo contro il pietismo delle persone e i falsi venditori di speranza.

Per tanti anni ha desiderato la guarigione fisica ma Dio attraverso Maria (a cui don Francesco è molto devoto) gli ha dato di più della guarigione fisica: una grande vocazione sacerdotale che aiuta molte anime e gambe spirituali a tornare a Dio.

Don Francesco Cristofaro è un grande comunicatore: conduce su Radio Mater la Rubrica “Alla luce della fede”. Conduce su Padre Pio TV la trasmissione “Nella fede della Chiesa” e “Fatti per il Cielo”. Collabora con Tv2000 nella trasmissione l’Ora Solare. Scrive con il settimanale Miracoli.

E’ appena uscito uno dei suoi ultimi libri disponibile anche in e-book “LA MIA VITA – Pensavo di non servire” scaricabile solo su www.donfrancescocristofaro.it

Il giorno più importante della vita di don Francesco è stata la domenica delle Palme, il 9 aprile 2006. Da quel giorno, il giovane Francesco è diventato “sacerdote di Cristo” e ad oggi sono già passati 15 anni, anni vissuti in piena commozione e gratitudine per la vocazione ricevuta e abbracciata.

L’infanzia e la chiamata

L’infanzia di don Francesco non è stata quella comune di un ragazzino spensierato. Ha dovuto combattere contro il pietismo delle persone che scaturiva dalla sua disabilità ma possiamo anche dire che è proprio durante la sua infanzia che oltre alle voci della gente si fa sentire nel suo cuore (nel giorno della sua Prima Comunione) una voce particolare e speciale, quella di Dio che già lo preparava e lo chiamava ad essere suo “sacerdote per sempre”.

“Ti avrei abortito”

Tornando al suo e-book al capitolo 7 si legge il titolo “Ti avrei abortito”, don Francesco racconta in quelle pagine un episodio che sicuramente farà riflettere molti lettori e che riguarda la sua mamma ma prima di questo vi fu un altro accaduto che colpì molto l’attenzione del sacerdote.

Un giorno don Francesco mentre passeggiava con il suo cane in riva al mare, sentì parlare due donne tra loro con facilità dell’aborto. Parlavano di una madre in gravidanza che probabilmente portava in grembo un bambino malformato e quelle due donne con estrema facilità avevano sentenziato la fine della gravidanza per quella “vita”.

Un giorno in tv parlavano di aborto e don Francesco ebbe il coraggio di chiedere a sua mamma se avesse saputo prima della sua malformazione alle gambe cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe accettato o lo avrebbe abortito? La risposta della madre fu agghiacciante ma sincera: “Ti avrei abortito”. Il silenzio fu di 5 secondi e la madre proseguì dicendo: “però ora che vedo con i miei occhi ciò che sei e quanto bene fai, ti partorirei un miliardo di volte”.

Ma don Francesco non è l’unico figlio della famiglia ad avere una “disabilità” anche sua sorella Carolina è affetta da un altro tipo di disabilità e questo permette sia a Francesco che a Carolina di condividere un luogo comune, per combattere e contrastare il loro problema di salute, lo stesso centro di riabilitazione facendosi così, forza l’uno con l’altro.

15 anni di sacerdozio e gratitudine

Il 9 aprile 2021 ha compiuto 15 anni di sacerdozio. Don Francesco è un prete tutto fare: dall’altare e allo spezzare dell’Eucarestia, passa ad uno studio televisivo, poi scrive … insomma un comunicatore della buona novella!

Durante l’intervista gli ho chiesto di fare brevemente un resoconto di questi suoi 15 anni di sacerdozio e queste sono state le sue parole: “Una sola parola GRAZIE. Grazie al Signore per il dono della vita, grazie al Signore per il dono della disabilità che mi ha fatto diventare quello che sono oggi, Grazie al Signore per il sacerdozio e per tutte le anime che ho incontrato e che mi sono entrate nel cuore e non mi escono più. Grazie è la parola più bella che tutti possiamo dire in ogni momento ma che spesso è poco usata.”

 

 

 

lascia il tuo commento

Notizie correlate