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Quando il piccolo bambino Joseph Ratzinger scrisse la letterina di Natale a Gesù Bambino

Era il Natale del 1934, il futuro Papa aveva 7 anni. E i nostri bambini cosa chiederanno a Gesù Bambino?

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Rita Sberna (09.12.2021 12:41, Gaudium Press) Il futuro Papa Benedetto XVI, nel 1934 aveva soli 7 anni, era un bambino come tanti altri ma aveva già un amore grande per Gesù Bambino tantè che nella sua letterina di Natale esprimeva 3 desideri.

«Caro Bambino Gesù, presto scenderai sulla terra. Porterai gioia ai bambini. Anche a me porterai gioia». E quali erano i desideri di quel bambino che 71 anni dopo diventerà Papa?

Scriveva il piccolo Joseph «Vorrei il Volks-Schott, un vestito per la messa verde e un Cuore di Gesù».

Nella letterina natalizia, scritta con la caratteristica calligrafia corsiva dell’epoca chiamata «Sütterlinschrift», lo scolaretto ha espresso dunque tre desideri al Bambino Gesù.

Lo «Schott», che era uno dei primi libri di preghiere con il messale in lingua tedesca con testo a fronte in latino: in quel tempo in Germania ne esistevano due versioni, una per adulti e l’altra per bambini. Poi ha domandato un paramento per celebrare la Messa: i fratelli Ratzinger facevano il «gioco del parroco», con i paramenti preparati dalla madre.

La terza richiesta era invece un «Cuore di Gesù»: un’immagine del Sacro Cuore a cui era molto devota tutta la famiglia Razinger.

La letterina del futuro Papa è stata custodita dalla sorella Maria, ed è stata ritrovata durante i lavori di ristrutturazione della casa di Benedetto XVI a Pentling, in Baviera, oggi trasformata in un Museo dedicato al Pontefice.

Adesso la lettera è esposta nella casa natale del Papa a Marktl am Inn in Baviera.

E cosa desideravano invece ricevere i suoi fratelli, Maria e George?

Georg, 10 anni, la partitura di una canzone, mentre Maria, tredicenne, un libro pieno di disegni. La famiglia Ratzinger non era ricca, quindi si accontentavano di poco.

Cosa desiderano invece i nostri bambini?

Oggi c’è più l’usanza pagana di fare scrivere la letterina a Babbo Natale (non che sia un male) ma io da mamma farei scrivere due lettere: una a Babbo Natale per i desideri materiali, ed un’altra a Gesù Bambino per i desideri spirituali. Con questa iniziativa, ci sarebbe una netta distinzione della festività vista su due fronti: quello materialista e quello reale che riguarda la nascita di Gesù, per cui contribuisce a far capire al bambino che Gesù nasce e ci dona regali spirituali mentre la leggenda di Babbo Natale serve soltanto a portare “doni” terreni.

Ma il punto è: oggi i genitori fanno fare questa distinzione? O si scrive soltanto univocamente al tanto amato Babbo Natale escludendo invece Gesù Bambino? Impariamo dal piccolo Joseph e diamolo come esempio per tutti i bimbi che in questo periodo attendono “doni” …

 

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