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San Francesco e Santa Chiara legati da un’amicizia e un amore spirituale

Redazione (Martedì, 12-03-2019, Gaudium Press) L’amore per Cristo e per il Vangelo hanno unito lungo il cammino di fede, due anime semplici e pure come quella di Francesco e Chiara. Quest’ultima era una giovane ragazza, dalla lunga chioma dorata che ad un certo punto della sua vita, decide di abbandonare i propri averi per consacrare la sua anima a Gesù.

San Francesco, povero, umile e semplice aveva il dono di convertire i cuori nel momento in cui egli stesso cominciasse a parlare, nessuno resisteva alle sue parole, ricche di Spirito Santo e dell’amore di Gesù.

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L’incontro tra Francesco e Chiara avvenne la domenica delle Palme del 1211, proprio quando Chiara decise di dare il suo sì a Dio come ancella francescana.

Fu proprio nella chiesetta della Porziuncola che Francesco tagliò i lunghi capelli dorati di Chiara, donandole una nuova veste priva di ornamenti ma ricca di tanta spiritualità.

Chiara aveva ricevuto un educazione cattolica grazie alla madre, questo l’aiutò ad essere umile, semplice e intrisa dell’amore di Cristo.

Tra i due, nacque un amore spirituale e una profonda amicizia, Francesco e Chiara cooperavano insieme per la salvezza delle anime, per aiutare i poveri e i bisognosi. Essi vissero un amore puro e verginale (nel quale si rifletteva chiaramente il volto del Signore).

Francesco e Chiara si completavano a vicenda senza che nessuno dei due, cercasse di prevalere sull’altro. Francesco infatti accolse le qualità di Chiara (tenerezza, affabilità e pazienza) Chiara invece fece sue le qualità maschili di Francesco (la forza fisica anche se era esteticamente esile, la ragione, l’ordine delle cose).

Sopra il terreno divino Chiara e Francesco affondarono le radici di un amore religioso e, nel contempo, caritatevole.

Quest’amicizia spirituale di Francesco e Chiara ci dimostra che la vera amicizia tra uomo e donna esiste purchè si basi sull’esempio dei santi: aperti e in profondo equilibrio, rispettosi l’uno nei confronti dell’altro e scambiandosi vicendevolmente le ricchezze umane e morali di cui erano latori come nel caso di Francesco e Chiara.

L’amicizia vissuta nell’amore di Dio è una ricchezza immensa, unisce le anime, le completa e le fortifica vicendevolmente, permettendo così di arricchirsi l’uno dei doni dell’altro, si diventa una squadra al servizio del Signore che non vuole altro che “operatori di pace” per seminare dove ancora c’è un terreno arido e restìo. Allora imitiamo i santi nelle loro virtù anche nell’amicizia e nell’amore vicendevole e sicuramente cammineremo su una via di crescita spirituale. (Rita Sberna)

 

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