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“A mani nude” il nuovo brano di Daniele Durante

Un nuovo brano di musica cristiana per trasmettere ed evangelizzare l’amore di Dio.

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Rita Sberna (24.10.2022 11:33, Gaudium Press) “A mani nude” è il nuovo brano del cantautore Daniele Durante, che nel 2018 ha presentato il suo primo lavoro musicale “Ad un passo da te” grazie al quale lo ha visto impegnato in diverse parrocchie della provincia di Lecce.

Invece a partire dal 31 ottobre 2020, in occasione della “Notte dei santi” ha presentato il progetto “I giganti della terra – I santi della porta accanto” (noi lo abbiamo conosciuto in quell’occasione) tramite quel progetto ha presentato le storie di giovani santi tutte accumunate dall’amore per Gesù.

Il brano “A mani nude” è ispirato al libro di Filippo Neviani. Come mai questa scelta?

Non è stato una scelta voluta ma è stato causale!!!!!Ero incuriosito del libro di NEK, leggendolo mi ha colpito subito di come si era lasciato andare a raccontare con profondità, senza filtri e senza paura riflessioni aperte, sul dolore, la pazienza, il coraggio, l’amore e soprattutto la fede.

Nel libro si evince di come racconta con assoluta onestà e aprendo il suo cuore, del rapporto con la fede, delle crisi che colpiscono gli uomini e fanno dubitare delle proprie scelte, del proprio talento. Ma parla anche delle risorse che una persona può trovare in se stesso nei momenti di difficoltà e dolore, risorse che di solito uno non sa nemmeno di avere.

Da qui è nato la scintilla di scrivere questo brano partendo dalla storia di Nek e pensando a tutte quelle persone che hanno vissuto e stanno vivendo un momento difficile.

 

In che modo la musica aiuta l’evangelizzazione?

La musica è uno “strumento” molto potente, perché riesce ad arrivare nei punti più profondi di ogni uomo.  La musica è uno “strumento” che riesce a trasmettere dei messaggi affascinati ed importanti, anche parlando della parola di Dio, la musica aiuta a pregare e a dialogare con Dio. I miei colleghi/fratelli ed io della Chrisitan Music negli ultimi anni, stiamo cercando di arrivare ai giovani di oggi, con vari generi musicali dal pop rock al rap/trap ecc.. Questo per trasmettere la parola di Dio in una chiave moderna, cercando di evolverci ai tempi.  Succede spesso che quando pubblichiamo dei brani, molte persone (anche giovani) rimangono soprese e colpite di quello che facciamo, perché i brani risultano moderni e contengono messaggi esclusivamente cristiani. Ecco come la musica diventa “strumento” per evangelizzare, ma come tutta l’arte.

San Giovanni Paolo II in una lettera diretta agli artisti scriveva:

“Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha bisogno dell’arte. Essa deve infatti rendere percettibile e, anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell’invisibile, di Dio.”

 

C’è un brano che senti più tuo?

Si!!!”Se non ami” di Nek, sembra assurdo ma il brano è totalmente cristiano ispirato all’inno di San Paolo. Questo testo di Filippo Neviani, ci pone di fronte a una questione fondamentale del nostro essere su questa Terra. Prima o poi tutti ci siamo chiesti o ci chiederemo qual è lo scopo della vita, perché siamo qui, perché il dolore, perché le guerre.
Il testo ci interroga su un aspetto importantissimo della nostra vita personale e
relazionale. Si deve amare e ci si deve amare, come si deve perdonare per ottenere il perdono. Sono due situazioni a “doppia mandata”, cioè funzionano soltanto se esistono in contemporanea. Spesso ci riteniamo dalla parte della verità, del giusto, sopra tutto e tutti. La paura delle diversità ci inchioda sui castelli di sabbia della nostra superbia di un ritenerci i padroni delle cose e peggio ancora delle persone. Se non si ama e non ci si ama per donare amore diventiamo ciechi esecutori e giustizieri.

La canzone rimanda al bellissimo testo di S.Paolo:

La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.”

 

0Mi collego al progetto dei giovani santi “I giganti della terra”. Qual è il santo che ti accompagna in questa missione di evangelizzazione?

Non c’è un Santo in particolare, perché sono tutti “Santi della porta accanto”, ad accompagnarmi in questa missione di evangelizzazione, anche i famigliari di queste bellissime figure. La cosa incredibile di questi ragazzi, oltre ad essere SANTI del nostro periodo, riflettono la luce di Dio nella loro quotidianità e nelle cose piccole. Loro mi hanno insegnato questo, che per evangelizzare basta farlo in modo semplice, con un gesto, con un sorriso, una parola di conforto a chi ha bisogno.

Papa Francesco diceva nell’esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo «Gaudete et exsultate» che, le loro storie dimostrano che se c’è qualcuno capace di «amare con l’amore incondizionato del Signore» quelli sono i giovani. Tra le nuove generazioni, infatti, troviamo numerosi testimoni della radicalità e della genuinità che rendono santi. D’altra parte, tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova». Un orizzonte che l’imminente solennità di Tutti i santi mette davanti agli occhi di tutti, anche attraverso le vicende dei testimoni della fede del nostro tempo. Tra di essi molti giovani, che si sono trovati a vivere la propria fede in situazioni difficili, spesso nel segno della malattia. La testimonianza resa nella sofferenza, però, altro non è che il culmine di un cammino partito da lontano e coltivato giorno dopo giorno.

 

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