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Conchita e Francisco Barrecheguren verso gli altari

Riconosciute le virtù eroiche di padre e figlia

15. art foto fonte Vatican News

Rita Sberna (15.07.2020 18:01, Gaudium Press) Conchita è stata una bambina con una salute molto fragile, per questo i genitori decisero, sin da piccola, di farla studiare a casa. La famiglia abitava nella città spagnola di Granada e siamo nel XX secolo.

Grazie all’ambiente familiare che frequentava, in lei si accese da subito il desiderio di diventare monaca carmelitana anche se la malattia purtroppo glielo ha impedito.

Infatti il 13 maggio 1927, è morta di tubercolosi a soli 22 anni. Qualche mese prima della sua morte scriveva: “E questa vita tanto breve, tanto fugace, me la dà Dio, per guadagnarmi l’eternità. Quanto sarei infelice se la sprecassi! Sarei sciocca se la impiegassi in qualcos’altro che non sia amare Dio!”.

L’aspetto straordinario di Conchita

Francisco José Tejerizo Linares, è il vicepostulatore della causa di canonizzazione dei due spagnoli, ed ha sottolineato che l’aspetto straordinario di Conchita è la sua vita comune e ordinaria: “Ci sono però anche due cose specifiche in lei, che hanno richiamato l’attenzione di chi l’ha conosciuta: il suo modo di accettare e affrontare la croce e il suo allontanamento dal mondo e da tutto ciò che poteva distrarla dal processo di crescita spirituale”.

Questa è una preghiera che scrisse Conchita, in cui si nota l’amore grande che aveva per il suo Gesù e il modo in cui ha affrontato la malattia:

O Gesù mio!
Ti chiedo di guidarmi
sulla via del cielo.

Fa’ che le difficoltà
non mi spaventino,
e non lasciare che faccia passi indietro.

Fa’ che ti veda alla fine del cammino,
per avere la forza
e poter continuare a salire
fino a giungere a Te.

Ti chiedo di essere tra coloro
che entrano passando dalla tua porta,
per godere sempre del tuo amore.

Il padre di Conchita, Francisco, dopo essere rimasto vedovo divenne sacerdote redentorista.

Francisco era un uomo affettuoso, semplice e umile. Era nato a Lèrida il 21 agosto 1881, visse a Granada dopo essere rimasto orfano a 5 anni di età.

Ha studiato nel collegio  di Màlaga e poi ha sposato Concha Garcia Calvo, la quale morì nel 1937. Era innamoratissimo della moglie.

Quando divenne sacerdote, dopo la morte della sua amata, si dedicò a celebrare la messa nel Santuario del Perpetuo Soccorso, a recitare il rosario con i fedeli, a portare la Comunione agli ammalati ed ha collaborato al processo di canonizzazione di sua figlia.

Il vicepostulatore sostiene che Francisco e Conchita durante la loro vita, si devono essere aiutati a vicenda nella crescita spirituale, e possono essere protettori e modelli della vita cristiana.

Il 6 maggio Papa Francesco ha autorizzato un decreto, col quale si riconoscono le virtù eroiche di Francisco e Conchita.

Al Santuario del Perpetuo Soccorso è possibile visitare la tomba di padre e figlia.

 

 

 

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