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Don Fabio Rosini ci insegna a distinguere le ispirazioni di Dio dalle suggestioni demoniache

Il messaggio di don Fabio Rosini per spazzare via le tenebre e lasciare spazio alla luce dello Spirito Santo.

Don Fabio Rosini

Redazione (21/07/2020 17:23, Gaudium Press) Don Fabio Rosini, sacerdote conosciuto nella capitale e non solo, per aver ideato il cammino dei Dieci comandamenti, cerca di spiegare come riconoscere e distinguere le ispirazioni di Dio, dalle suggestioni del demonio. Di questo tema ne parla nel suo libro “L’arte di ricominciare” edizioni San Paolo, mediante il quale, il sacerdote, dedica una sua riflessione ad ogni giorno della creazione.

Nel differenziare la luce dalle tenebre, fa una distinzione tra le ispirazioni divine e le suggestioni demoniache.

Rosini fa una premessa: «i pensieri che distruggono si chiamano suggestioni, quelli che ricostruiscono si chiamano ispirazioni. E sono tanto diversi tra loro. «Non va taciuta la paternità di queste due luci – prosegue – dalla parte delle ispirazioni, se sono vere, non c’è dubbio, c’è lo Spirito Santo. E dalla parte delle suggestioni? Chi è il padre dell’inganno?»

Don Fabio cita Gesù: «in uno dei più amari confronti con i suoi uditori che non gradivano i suoi discorsi, arriva a dire»:

Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna”.

Il biblista nel suo libro, parla poi del male: “Il male, ha una paternità, ha una sorgente. E non va ridotto alla cattiveria umana”.

«Il male che gli uomini hanno fatto nella storia si è dimostrato inumano, mostruoso, superiore alla somma delle malvagità umane: il male innesca qualcosa che supera l’umano. Il male prende l’uomo e lo porta in una dimensione che non è la sua verità. Quando un uomo si ravvede, si dice che torna in se stesso. Ossia torna autentico».

Nel libro “L’arte di ricominciare” il sacerdote fa continue differenze tra ispirazioni e suggestioni: «abbiamo bisogno di confrontare l’opera dello Spirito Santo e l’opera del nemico, tenendo sempre a mente che non sono speculari, non sono simmetriche. Sono del tutto diverse fra loro. Il Creatore è Dio, e il suo Spirito cova le acque di ogni inizio ed è Signore; Lui, per sua natura, dà la vita, fa vivere».

In conclusione scrive: «Il nemico, non sa dare la vita, la sa solo opprimere, ma è astuto, e per mestiere scimmiotta l’opera di Dio, perché è invidioso e competitivo. È una luce che è tenebra».

«Con lo Spirito Santo si guarda alla potenzialità delle cose e le si valorizza, con il maligno o ci si ossessiona su una idea e non sulla realtà, o, più spesso, si tende a buttare via tutto». (Rita Sberna)

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